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TORINO - 18-01-2020 - Il Piemonte ha riconfermato

lo scorso anno gli ottimi numeri che caratterizzano l’attività di donazione di donazione e trapianto di organi e tessuti, coordinata dal Centro Regionale Trapianti. I dati dell’attività sono stati illustrati in un incontro presenti l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, il direttore del Centro regionale Trapianti, Antonio Amoroso, il coordinatore regionale Donazioni e Prelievi di Organi e Tessuti.


Nel 2019 sono stati effettuati 435 trapianti di organo: 232 di rene, 148 di fegato, 25 di cuore, 23 di polmone e 6 di pancreas. 59 trapianti (e solo di rene) sono stati effettuati nell’ospedale di Novara, gli altri nella Città della Salute e della Scienza di Torino (367 alle Molinette e 6 all’ospedale pediatrico), che si conferma tra gli ospedali al vertice di questa attività in Italia. Lo scorso anno l’ospedale torinese ha superato la soglia degli 8.000 trapianti eseguiti.


Il Piemonte si distingue per l’elevato numero di donatori di organi, da sempre è una delle prime regioni per numero di donatori deceduti. Nel 2019 i donatori sono stati 137 (30,4 per milione di popolazione), il terzo miglior risultato degli ultimi dieci anni.
Si registrano anche segnali molto positivi nei trapianti da donatore vivente: questo è possibile nel caso del trapianto renale. Nel 2019 i trapianti di rene da donatore vivente sono aumentati in maniera significativa (41 nel 2019 rispetto ai 32 nel 2018, +23%). E più di 4.500 piemontesi (oltretutto di età tra 18 e 35 anni) si sono messi a disposizione nel 2019 per donare le loro cellule staminali emopoietiche o CSE (midollo osseo). Oggi in Piemonte sono più di 55.000. Superato anche il traguardo di 500 donazioni di CSE.


I centri di trapianto del Piemonte - avendo grande esperienza e così ampia disponibilità – attraggono i pazienti con patologie complesse da tutta Italia. Nel caso degli organi salvavita, circa la metà dei pazienti trapiantati giunge da fuori regione, nel caso del trapianto del rene circa un quarto. L’esito del trapianto è collegato a molti fattori: la bravura dei chirurghi, l’attenzione degli anestesisti, la preparazione delle equipe infermieristiche, ma anche l’esperienza e capacità dei diversi specialisti che devono seguire i pazienti nelle diverse fasi, dall’immissione in lista al follow-up del trapianto.


Un ringraziamento è stato rivolto ai responsabili dei diversi programmi e alle loro equipe. Per Novara, il responsabile del programma di trapianto renale è Vincenzo Cantaluppi.

 

 

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