
OLEGGIO - 17-05-2019 - I militari della
Stazione Carabinieri Forestale di Oleggio, hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Novara un cittadino italiano, residente in provincia e titolare di una ditta, per illecita gestione di carcasse di animali morti. L’attività di indagine era stata avviata, nello scorso mese di marzo, a seguito del reiterato rinvenimento di carcasse di animali, che erano state abbandonate in ambiente naturale in diverse località della provincia. In totale, nei mesi passati, è stato registrato l’abbandono di alcune decine di carcasse, sia di animali selvatici, che di animali domestici e d’allevamento. A seguito dell’attività d’indagine, i Carabinieri Forestale di Oleggio, insieme ai veterinari dell'Asl di Novara, sono intervenuti presso la sede della ditta dell’indagato, nella zona di Oleggio, per espletare una serie di accertamenti sulla sua attività d’impresa. All'ingresso della ditta è stato trovato un furgone, all’interno del quale erano ritrovate carcasse di animali da destinare allo smaltimento: il veicolo è stato quindi sequestrato in quanto non risultava essere autorizzato al trasporto di rifiuti, e, nello specifico, di carcasse di animali. Per quelle rinvenute nel mezzo, il veterinario Asl ha prescritto l'immediata distruzione. "È bene precisare che le carcasse degli animali sono classificate, dalla normativa vigente, quali rifiuti pericolosi - sottolinano i Carabinieri Forestale -e, pertanto, da avviare allo smaltimento verso centri autorizzati e con le modalità prefissate per legge. Si tratta, infatti, di rifiuti che, per le loro caratteristiche, ove smaltiti senza le debite cautele sanitarie, possono diffondere patogeni, pericolosi per l’uomo e per gli altri animali" Per questa ragione, è stato anche contestato il reato di diffusione di malattie tra animali. Comunque, dagli accertamenti condotti nell’immediatezza dei fatti, non sono state evidenziate situazioni di pericolo imminente e grave per la salute pubblica e per l’ambiente. noltre, visto che i clienti, ignari dell’illecita gestione, conferivano gli animali morti pagando un prezzo e prefigurandone un lecito smaltimento, è stato anche contestato il reato di frode in commercio, avendo l’indagato prestato un servizio diverso da quello pattuito con i clienti.


