BIANDRATE – 06-03-2019 – Sarà presentato ufficialmente la prossima settimana “ArcheoBiandrate”: progetto di ricerca storica e di divulgazione, in corso nel territorio del Comune della Bassa Novarese, che ha portato alla luce le tracce di un antico villaggio romano, con tracce risalenti fino al neolitico.
Già trent’anni fa circa nell’area ora interessata dal cantiere archeologico, in località Le Pievi, era stata riportata alla luce una grande villa romana, che vide il suo massimo momento di utilizzo tra la metà del I e la metà del II secolo d.C.: un grande insediamento in cui si coltivava soprattutto la vite, segno che il territorio novarese ha mostrato sin dall'antichità una spiccata vocazione vitivinicola. Qualche anno più tardi erano partiti i lavori per la costruzione della linea ferroviaria Alta Velocità Torino-Milano che avevano consentito la scoperta di un villaggio rurale romano, in cui è attualmente in corso l'attività di indagine. Per la precisione erano emerse tracce di due complessi risalenti a due epoche diverse, rimasti sepolti per secoli sotto un terreno coltivato. La parte più antica è costituita da un edificio di grandi dimensioni, probabilmente utilizzato come magazzino. In un periodo successivo, fu edificato un complesso più articolato, costituito da vari ambienti di piccole dimensioni distribuiti lungo un asse nord-sud, in parte anche aventi funzione residenziale. Dopo la sua identificazione nel corso dei lavori, il sito era stato coperto con l'obiettivo di consentire nel più breve tempo possibile la realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria, preservandolo intatto per le future indagini. Ora per il Comune della Bassa Novarese si è aperta una nuova fase di ricerca storica, grazie ai fondi di compensazione TAV e alla conseguente convenzione sottoscritta dalla Soprintendenza e dal Comune.
«Una bellissima occasione di ricerca – commentano Francesca Garanzini e Lucia Mordeglia della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Vco e Vercelli, responsabili del coordinamento scientifico del progetto - che ha svelato ancheevidenze sinora sconosciute nel territorio novarese. Il campo di indagine si è infatti ampliato rispetto alle aspettative iniziali, perché sono emerse evidenze preistoriche, risalenti al neolitico, finora non conosciute in questo territorio.». «Un'opportunità che vogliamocondividere con la cittadinanza – aggiunge il sindaco Luciano Pigat – a partire dalle giovanigenerazioni. Per questo abbiamo scelto di coinvolgere le scuole». Nelle prossime settimane gli studenti dell'istituto comprensivo di Biandrate parteciperanno a degli incontri didattici sull'archeologia e successivamente potranno visitare il sito ed entrare in contatto diretto con gli archeologi che vi operano. Inoltre, con l'arrivo della bella stagione, saranno organizzate delle visite guidate aperte al pubblico. ArcheoBiandrate è anche un progetto smart, come dimostra la recente attivazione della pagina Facebook. (https://www.facebook.com/archeobiandrate/), che fra parole e immagini vuole raccontare l'archeologia in modo semplice e diretto, svelando una serie di curiosità.


