TORINO - 28-02-2019 - Uno studio per comprendere meglio il fenomeno del gioco d'azzardo patologico è stato elaborato dalla Regione Piemonte e dall'Istituto di FIsiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Questo progetto coinvolgerà 30.000 residenti di 80 comuni, fra cui alcuni del Novarese. Si tratta in dettaglio di: Novara, Arona, Biandrate, Carpignano Sesia, Castelletto Ticino, Cerano, Grignasco, Oleggio e Prato Sesia. In Piemonte si spendono annualmente 6,5 miliardi in gioco d’azzardo; nel 2018 poco più di 4,5 miliardi per il gioco in contesti fisici e quasi 2 miliardi per quello online. Come in ogni altra regione, sono gli apparecchi (New Slot e VLT) a registrare il primato tra i giochi in contesto fisico: tuttavia se fino al 2017 oltre il 70% del volume di gioco totale era da attribuirsi a questa tipologia di giochi, nel 2018 la percentuale scende al 64%. A oltre due anni di distanza dall’applicazione di queste norme (dall'estate 2016 la riduzione degli orari di funzionamento degli apparecchi; dall'autunno 2017 l'applicazione del cosiddetto “distanziometro”) è di fondamentale importanza capire gli eventuali effetti di queste normative non solo sui volumi di gioco e di perdite (sicuramente ridotti nel complesso) ma anche su altri aspetti che definiscono il fenomeno. Il progetto ha infatti tra i suoi obiettivi quello di offrire un’analisi dei possibili effetti innescati dalle misure di contenimento dell’offerta attuate, sia a livello regionale, attraverso il “distanziometro”, sia a livello comunale per quanto riguarda le limitazioni temporali al gioco adottate da numerosi comuni piemontesi. Lo studio GAPS - Gambling Adult Population Survey - che prenderà concretamente avvio nei prossimi giorni rappresenta un approfondimento dello studio nazionale IPSAD® e si configura come una tra le iniziative che compongono il Piano integrato delle attività di contrasto, prevenzione, diagnosi e cura del gioco d’azzardo patologico (GAP) adottato dalla Regione. Negli 80 comuni piemontesi che parteciperanno, oltre 30.000 residenti tra i 18 e gli 80 anni sorteggiati in maniera casuale si vedranno recapitare a casa il questionario GAPS. Si tratta di un questionario cartaceo, assolutamente anonimo, che garantisce la privacy dei partecipanti e contiene una serie di domande riguardanti le opinioni personali, le conoscenze e i comportamenti adottati nei confronti del gioco. Ai partecipanti è richiesto solamente di compilarlo e rinviarlo, senza alcun costo di spedizione, al CNR. Le informazioni raccolte andranno a completare il quadro regionale fornito dallo studio ESPAD®, sulla popolazione studentesca che ci dice come tra gli studenti piemontesi si sia già evidenziata una diminuzione della quota di studenti con profilo di gioco problematico (4,6% nel 2017), mentre resta alta quella di studenti giocatori che sono a rischio di sviluppare problematicità (12,5% nel 2017).


