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giustizia riparativa

NOVARA - 21-02-2019 - E' stato siglato oggi, giovedì 21 febbraio, il Protocollo d'intesa per la costituzione e l’avvio del Centro di Giustizia riparativa di Novara:  insieme con l’assessorato alla Sicurezza e al Comando di Polizia Locale, aderiscono la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni del Piemonte e della Valle d’Aosta, la Procura della Repubblica di Novara, l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna di Torino (UIEPE), l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Novara (UEPE), l’Ordine degli Avvocati di Novara, l’associazione La Logica del Cuore. l’associazione Cammino - Camera nazionale avvocati per la persona, le relazioni familiare e i minorenni, l’associazione Liberazione e Speranza, l’associazione OrientaMente, la Diocesi di Novara e il Centro Mediazione di Torino.
"Con la firma di questo Protocollo - ha spiegato l'assessorealla Sicurezza del Comune di Novara, Mario Paganini - aggiungiamo un ulteriore tassello al lavoro di prevenzione e di ascolto svolto in questi due anni dal Nucleo di Prossimità della Polizia locale. Un lavoro che si è svolto affrontando situazioni come maltrattamenti, violenze di genere o su minori, conflitti condominiali, vandalismi e promuovendo nelle scuole l'organizzazione di incontri didattici e formativa. La giustizia riparativa è una forma di giustizia che si concretizza su un modello rieducativo e riabilitante e che si svolge su tre piani, con il diretto coinvolgimento della vittima, della persona responsabile di azioni illecite e contro la legge e della comunità nella ricerca di soluzioni al conflitto. L’Amministrazione ha ritenuto importante coinvolgere in questa iniziativa anche i vari soggetti che, oltre a essere coinvolti come rappresentanti e garanti della legalità, possono essere anche agenti destinatari delle azioni di recupero e figure di mediazione nella gestione nel percorso che deve essere compiuto da parte della persona che sceglie questa strada".  La sottoscrizione del Protocolloprevede anche la convocazione di un “Tavolo di coordinamento permanente”, all’interno del quale favorire il confronto tra tutti i soggetti coinvolti.

 

 

 

 

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