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mater Biopolymer

NOVARA/PATRICA- 22-10-2018–  E' stato inaugurato venerdì a Patrica (FR) l’impianto di Mater–Biopolymer, società interamente controllata dal gruppo Novamont, dedicato alla produzione di ORIGO–BI®, biopoliesteri ad alto grado di rinnovabilità, componenti delle bioplastiche compostabili MATER-BI®. Lo stabilimento nasce dalla riconversione dell’ex impianto Mossi & Ghisolfi, dedicato alla produzione di PET; le diverse sezioni dell’impianto sono state rigenerate, modificate e in alcuni casi totalmente rinnovate, applicando su scala continua le tecnologie innovative sviluppate da Novamont. Si tratta di tecnologie in grado di utilizzare le materie prime della filiera Novamont – biobutandiolo e acido azelaico, monomeri bio-based – per la produzione di biopoliesteri ORIGO-BI® attraverso un processo sempre più sostenibile, costantemente orientato alla riduzione delle emissioni. Con una capacità produttiva di 100 mila tonnellate all’anno di ORIGO-BI® e su una superficie totale di 140.000 mq, il sito di Patrica occupa circa 90 dipendenti, senza considerare l’occupazione indiretta funzionale alla sua operatività (manutenzione, movimentazione materiali, etc.) e quella indotta. Lavora in stretta collaborazione con la Ricerca e Sviluppo Novamont per testare nuovi poliesteri e varianti di processo per l’utilizzo di materie prime rinnovabili. Dal punto di vista dell’impatto ambientale, la riconversione della seconda linea di produzione e il recupero del THF hanno consentito di generare vantaggi ambientali in termini di riduzione di emissioni di CO2 e di chilometri di trasporto su ruota evitati  “Lo sforzo di industrializzazione realizzato da Novamont negli ultimi anni è stato enorme e ha pochi uguali a livello europeo - ha dichiarato Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont - Dobbiamo però essere coscienti del fatto che quanto fin qui costruito non avrà rilevanza se non sapremo utilizzarlo per moltiplicare i casi di rigenerazione territoriale al punto che questi prevalgano su quelli di degradazione.  Insomma, dobbiamo lavorare insieme verso un approccio rigenerativo delle risorse naturali che non deve essere visto come un limite ma come una grande opportunità di ridisegnare su basi sostenibili la nostra società con le radici nei territori, più inclusiva e contributiva, dove i piccoli e i grandi trovano uno spazio equo.  In tutto questo il mondo dell’agricoltura e il suolo e la sua preservazione e rigenerazione sono fondamentali e vitali".

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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