TORINO - 05-09-2018 - Sono rassicuranti i dati del monitoraggio delle zanzare in Piemonte. Grazie alle basse temperature rilevate negli ultimi giorni, si sta infatti riducendo la presenza della zanzara (Culex pipiens) responsabile della circolazione del West Nile virus. La rete di monitoraggio gestita dall’Istituto per le Piante da Legno e l'Ambiente (IPLA) registra in media una riduzione dell’80% della densità del vettore rispetto alla prima metà del mese di luglio (picco di massima densità registrata). Nonostante questo, però, acora nessuna riduzione dei casi di West Nile. Il SeREMI riporta un numero di nuove diagnosi in crescita nella settimana che va dal 27 agosto al 2 settembre rispetto a quella precedente: 7 nuove diagnosi di malattia neuro-invasiva, 2 febbri e 2 donatori identificati nell’ambito delle procedure di screening pre-donazione. Complessivamente dall’8 agosto (segnalazione del primo caso umano) al 2 settembre nella nostra regione sono stati segnalati 24 casi di West Nile: 14 forme neuro-invasive, 3 febbri e 7 positività in donatori. Per ogni caso umano di West Nile l’IPLA è stata in grado di intervenire su tutto il territorio regionale entro 24 ore dalla ricezione della segnalazione da parte del SeREMI, attivando sopralluoghi mirati, interventi di disinfestazione larvicida e/o adulticida, a seconda dei casi, oltre che il raccordo con le attività svolte dai Comuni che partecipano ai progetti di lotta alle zanzare. Nel 2018, in Piemonte, si è registrata la più alta partecipazione: la popolazione che risiede nei 200 Comuni aderenti ai progetti di lotta alle zanzare rappresenta il 53% dell'intera popolazione regionale residente in comuni al di sotto dei 600 m di altitudine, ossia di quella maggiormente esposta a una possibile infezione da West Nile Virus (WNV).


