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Djalali foto

TORINO -01-09-2018 - L'assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta ha espreso perplessità sulla possibilità che l'Iran sia il paese ospite al Salone del Libro di Torino: questo, in quanto la Regione, e non solo, si sono mobilitati a favore di Ahmadreza Djalali, il ricercatore che aveva lavorato a Novara, condannato a morte con l'accusa di spionaggio proprio in quel paese. "L'ipotesi che sia l'Iran il Paese ospite del Salone Internazionale del Libro a Torino nel 2020 mi lascia davvero perplesso - ha scritto Saitta su Facebook - il mondo della sanità piemontese e della Università del Piemonte Orientale da tempo è fortemente mobilitato insieme alle istituzioni tra cui la Regione Piemonte per chiedere all'Iran la liberazione del ricercatore Ahmadreza Djalali collaboratore del Centro di ricerca sulla medicina dei disastri (Crimedim) di Novara incarcerato con l’accusa di spionaggio e condannato a morte, condanna per fortuna sospesa proprio grazie all'azione di tutti". L'assessore ha aggiunto: "Il ricercatore con la famiglia ha vissuto a lungo a Novara e al momento dell’arresto lavorava ancora per l’Università del Piemonte Orientale. Se dovrà essere l'Iran il Paese ospite, confido che il tema del rispetto dei diritti umani venga affrontato non solo in via generale, ma con azioni e segnali concreti".

 

 

 

 

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