
RECETTO -18-07-2018 - I militari della
Stazione Carabinieri Forestale di Borgolavezzaro e Carpignano Sesia, a seguito di un controllo effettuato la scorsa settimana a Recetto presso un capannone sottoposto a sequestro penale nel maggio dello scorso anno, hanno constatato che, la quasi totalità di rifiuti rinvenuti in quel periodo non era più presente. Durante l'accertamento il proprietario non è stato in grado di presentare documentazione dello smaltimento dei rifiuti, lasciando presumere uno smaltimento illecito. Per questo motivo è stato segnalato all'autorità giudiziaria un cittadino italiano, residente in provincia di Vercelli. Gli sono stati contestati, oltre al reato dell’illecito smaltimento dei rifiuti, anche quello della violazione dei sigilli e della dispersione di beni sottoposti a sequestro penale. Lo scorso anno, durante il controllo al capannone, era stato trovato un’ingente quantitativo di rifiuti, prevalentemente provenienti da demolizione di veicoli. Tutto era stato sequestrato, in quanto risultava gestito in assenza di autorizzazione e delle misure minime di sicurezza ambientale. Per questi fatti, la persona è già stata condannata, con decreto penale di condanna, all’ammenda di € 11.000. La contestazione del reato di illecita gestione di rifiuti porta, oltre alla condanna prevista per legge, anche al ripristino dello stato dei luoghi ed allo smaltimento legale dei rifiuti. In questo caso specifico la mancanza di documentazione di tracciabilità dei rifiuti ne fa presumere uno smaltimento illecito e, di conseguenza, una continuazione del reato ed un suo aggravamento.


