NOVARA - 08-07-2018 - E' di circa 7 milioni
di euro il valore complessivo del sequestro e della confisca di beni effettuato il 4 luglio, dalla Squadra Mobile di Novara, su ordine del Tribunale di Novara – Sezione Penale – Collegio per l’Applicazione di Misure di Prevenzione, che ha attuato la fase conclusiva di una vasta operazione di Polizia che ha visto, per diversi anni, dal 2014 ad oggi, come obiettivo il noto clan Di Giovanni. Quell'anno infatti, la Squadra Mobile ha portato a conclusione un’articolata indagine nei confronti del clan i cui esiti venivano raccolti dalla Procura inquirente e dal GIP del Tribunale di Novara, diventando parte integrante di Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere ed ai domiciliari nei confronti dei sette principali esponenti del sodalizio resisi, a vario titolo, responsabili di gravissimi reati quali usura, estorsione aggravata, riciclaggio e porto abusivo di armi comuni da sparo, nonché il deferimento all’Autorità Giudiziaria di altre 35 persone, sempre legate al gruppo criminale. L'attività degli inquirenti, però, non si è fermata: attraverso una lunga serie di accertamenti sono stati ricostruiti in maniera capillare i rapporti economico-patrimoniali tra tutti i soggetti coinvolti ed individuati tutti i beni mobili e immobili intestati ai destinatari dei provvedimenti restrittivi, ai loro prossimi congiunti, nonché ad un elevato numero di individui ritenuti a loro contigui. Gli accertamenti di natura patrimoniale hanno portato alla luce un vero e proprio schermo di apparente liceità dietro al quale si celavano almeno dieci società, totalmente o per importanti quote, fittiziamente intestate a prossimi congiunti o soggetti attraverso i quali il clan gestiva importanti interessi economici, “ripuliva” proventi illeciti e si autofinanziava. Nel dicembre 2015, il Tribunale di Novara ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo di 15 unità immobiliari, 150 veicoli (tra cui auto di lusso), mezzi da trasporto su gomma e da cantiere; oltre 100 prodotti bancari; 10 società, otto delle quali sequestrate nella loro totalità aziendale. Nei giorni scorsi il Collegio per l’Applicazione di Misure di Prevenzione ha applicato a Giuseppe Di Giovanni (attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Vercelli, classe '62) e a Giuseppe Di Giovanni (classe ‘76), la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. per la durata, rispettivamente, di anni 3 e di anni 2 con contestuali prescrizioni. Ordinato anche il sequestro di 16 veicoli tra motrici e semirimorchi, altre tre unità immobiliari, un appartamento, un garage, ed un locale commerciale, ubicato nel comune di Prato Sesia e la confisca di quanto precedentemente sequestrato e, precisamente, 25 unità immobiliari, tra abitazioni ad uso civile, garage, magazzini e terreni; 43 prodotti bancari; l’intero compendio di 7 società; 1 quota partecipativa in altra società; 130 veicoli, tra i quali una Ferrari Modena 360.


