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tribunale novaraNOVARA -04-05-2018-Tre anni di reclusione:

questa la richiesta avanzata dal pubblico ministero per un ragazzo di 24 anni di nazionalità marocchina finito a processo con l’accusa di rapina. Per l’accusa infatti nessun dubbio che sia stato lui un pomeriggio di giugno dell’anno scorso, ad avvicinare un uomo nella piazza della stazione, strappargli la collanina che aveva al collo e poi fuggire. Una fuga che era durata in realtà poche centinaia di metri perché, lanciato l’allarme, il giovane era stato fermato poco dopo e riconosciuto dalla vittima. Lui, il giovane, difeso dall’avvocato Fabrizio Cardinali, nega ogni addebito; quel pomeriggio, ha sostenuto in aula, era sì nella piazza, insieme ad altri due connazionali che non conosceva; sono stati loro, ha affermato,  ad aver agito, poi quando li ha visti fuggire è scappato anche lui. Degli altri due, stando al suo racconto, nessuna traccia. Ma per il pubblico ministero “nessun dubbio che si sia trattato di un’azione coordinata e anche la pacca di saluto è stata un modo per indebolire le difese della vittima; un’azione coordinata e anche un po’ studiata”. Per il difensore “più che una rapina si è trattato di un furto con strappo, più che lesioni si è trattato di graffi;  e non è neppure chiaro chi abbia materialmente strappato la collanina”. Per questo ha chiesto in principalità l’assoluzione quantomeno con formula dubitativa e in subordine la riqualificazione del capo di imputazione da rapina a furto con strappo. Si torna in aula il 23 maggio per eventuali repliche e sentenza.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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