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RECETTO -20-04-2018- I  Carabinieri della

Forestale di Novara, nella giornata di mercoledì hanno sottoposto a sequestro preventivo lo scarico industriale di un’azienda operante nel comparto caseario, sita nel comune di Recetto. Il sequestro preventivo è stato disposto dal gip di Novara allo scopo di evitare che l’azione inquinante potesse essere protratta e portata ad ulteriori conseguenze. Le operazioni di sequestro sono state eseguite con l’intervento di Acque Novara Vco, che ha provveduto ad interrompere fisicamente l’operatività dello scarico. Già nel marzo dell’anno scorso tanti cittadini ed amministratori locali avevano fatto numerose denunce per la presenza di forti odori provenienti da vari punti della roggia Bolgora. Era stata segnalata la presenza di sostanze inquinanti e maleodoranti, non meglio identificate, lungo il corso della roggia, sia sul territorio della provincia di Novara che di Vercelli. In seguito a ciò, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Novara, coadiuvati da personale di Arpa e di Acque Novara Vco, dopo una lunga e meticolosa indagine, avevano provveduto ad accertare la possibile fonte di origine dell’inquinamento.
In particolare, si era potuto accertare che un’azienda di Recetto gestiva gli scarichi dei propri reflui industriali in difformità alle previsioni di legge. Dalle indagini era emerso che, l’azienda, nonostante un pregresso provvedimento di revoca dell’autorizzazione allo scarico, aveva continuato ad utilizzare lo stesso scarico industriale, con immissione dei reflui dell’attività produttiva nella rete fognaria. È altamente plausibile che, tali scarichi finissero, poi, convogliati nella roggia Bolgora, senza un’adeguata depurazione. Il rappresentante legale della società, un cittadino italiano residente in Lombardia, era già stato oggetto di denuncia per lo scarico illecito. Il sequestro è intervenuto, a conclusione di tale attività, su disposizione del gip di Novara, essendo emersa un’ipotesi di violazione di norma penale a carico dell’azienda.  In caso di condanna, la legge prevede la pena dell’arresto da due mesi a due anni o l’ammenda da € 1.500 ad € 10.000.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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