NOVARA - 11-04-2018 - E' stata data
esecuzione all'alba di stamattina da parte dei Carabinieri della Compagnia di Novara, con il supporto operativo dei militari della Compagnia di Chivasso, del Nucleo Cinofili e del Nucleo Elicotteri di Volpiano, alle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Novara, dr.Luca Fidelio, su richiesta della locale Procura della Repubblica (indagini coordinate dal pm dr. Mario Andrigo) nei confronti di quattro persone, tre delle quali di origine calabrese, residenti a Brandizzo (To). Tutte sono indagate per concorso in tentata estorsione aggravata e concorso in detenzione e porto abusivo di pistola. A finire in manette sono stati: Guido Carbone, classe 1982, residente a Brandizzo, imprenditore, noto alle forze dell'ordine; Giuseppe Carbone, classe 1989, residente a Brandizzo, imprenditore, noto alle forze dell'ordine; Francesco Ierardi, classe 1988, residente a Brandizzo, imprenditore, noto alle forze dell'ordine e Davide Visentin, classe 1987, residente a Brandizzo, geometra. Gli arresti sono scattati dopo l'episodio avvenuto il 10 gennaio scorso a Tornaco, quando un imprenditore edile, aveva segnalao che ignoti soggetti avevano esploso diversi colpi di arma da fuoco indirizzati al cancello di ingresso della sua abitazione. I carabinieri avevano poi rinvenuto 13 bossoli calibro 9x21. Le indagini svolte in questi mesi hanno indirzzato l'attenzione su persone che avevano avuto rapporti di lavoro con la vittima. E' risultato che aveva svolto dei lavori edili relativi alla realizzazione di alcune villette a schiera in Brandizzo, per la quale l'imprenditore aveva ricevuto diverse minacce. Gli spari verso l'abitazione, secondo le indagini tecniche, sarebbero stati effettuati da Giuseppe Carbone, dal cognato e dal Visentin, con mandante Guido Carbone. Quest'ultimo, secondo quanto comunicato dai carabinieri ,nell’ambito della propria famiglia riveste un ruolo dominante in termini decisionali rispetto al fratello ed al cognato, ed è risultato in grado di determinare una rilevante capacità intimidatoria, anche in forza dei solidi legami con esponenti di spicco della ‘ndrangheta. Nel corso delle operazioni per l'esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, Francesco Ierardi ha tentato la fuga a piedi: inseguito costantemente monitorato dall’elicottero AB 412 del 1^ Nucleo Elicotteri di Volpiano, è stato prontamente bloccato.
Nella foto: il cancello dell'abitazione di Tornaco crivellato di colpi


