NOVARA- 08-04-2018 - E' scattato da pochi
giorni l'obbligo di indicare nell'etichetta degli alimenti la sede e l'indirizzo dello stabilimento di produzione o di confezionamento.Lo prevede il Decreto Legislativo 15 settembre 2017 n. 145, dopo 180 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale n. 235 del 7 ottobre 2017. Per il presidente di Coldiretti inteprovinciale, Sara Baudo, si tratta di una norma “per consentire di verificare se un alimento è stato prodotto o confezionato in Italia sostenuta dai consumatori che per l’84% ritengono fondamentale conoscere, oltre all’origine degli ingredienti, anche il luogo in cui è avvenuto il processo di trasformazione, secondo la consultazione on line del Ministero delle Politiche Agricole". Sono previste sanzioni comprese fra i 2.000 ed i 15.000 euro in caso di inadempimento. "Ora - ha sottolineato Baudo - insieme allo stabilimento di lavorazione è necessario prevedere l’indicazione obbligatoria d’origine degli ingredienti poiché ancora oltre 1/4 della spesa degli italiani è ancora anonima. Per questo continuiamo la battaglia verso la tracciabilità”. Prosegue intanto la raccolta firme di Coldiretti e Fondazione Campagna Amica #stopcibofalso per chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiamo la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola. E’ possibile firmare la petizione sul sito: www.novara-vco.coldiretti.it oltre che presso i Punti e gli Agrimercati di Campagna Amica diffusi su tutto il territorio.


