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giustizia legge

NOVARA-31-03-2018-Si erano conosciuti la sera di Capodanno di qualche anno fa in una località di montagna della Lombardia; tra di loro era nata subito un’intesa, lei si era confidata e gli aveva raccontato tutte le vicissitudini che aveva patito durante la giovinezza. Qualche giorno dopo il primo incontro, lei donna, di nazionalità romena, con alle spalle una storia travagliata, era andata a vivere da lui. Per un mesetto circa tutto era filato liscio poi “al rientro da un viaggio nel suo paese dove lei aveva voluto portarmi per conoscere i suoi genitori le cose sono cambiate. Lei stava male ed è stato allora che ho appreso che aveva bisogno di farmaci”. Da quel momento il loro rapporto era cambiato anche perché lui, novarese cinquantenne, ora a processo con le pesanti accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, aveva iniziato ad avvicinarsi all’alcool. “A volte lui beveva e le liti diventavano ancora più accese - ha detto in aula un uomo che per qualche tempo era stato un loro vicino di casa - ma non è che lei subisse passivamente; anzi: si difendeva, qualche volta lo aveva preso a calci. So che avevano problemi economici perché lui in quel periodo non lavorava e lei chiedeva soldi un po’a tutti”. La donna, stando a quanto emerso in aula, soffriva di disturbi nervosi e proprio in ragione di questa patologia era stata ricoverata un paio di volte e costantemente seguita da specialisti, alcuni dei quali erano stati ascoltati come testi alla prima udienza del processo nell’ottobre scorso. Il processo proseguirà il 24 aprile.

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