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NOVARA-10-03-18-Molestie sessuali a un’anziana ricoverata in una struttura: i giudici della Cassazione hanno respinto il ricorso presentato dal difensore dell’infermiere sessantenne argentino all’epoca dei fatti residente da anni a Novara, condannato in primo e secondo grado a 7 anni di reclusione, oltre alle pene accessorie. Diventa dunque definitiva la sentenza pronunciata dal collegio di Novara nel maggio del 2014, al termine di un dibattimento nel quale erano stati ascoltati vari testi, tra cui la sorella della vittima delle “attenzioni” (una donna di 75 con gravi patologie che ne compromettevano i movimenti); sentenza poi ribadita nell’aprile del 2016 dai giudici dell’appello di Torino. L’altro ieri a Roma il difensore, avvocato Roberto Rognoni, ha illustrato i motivi del ricorso, accolto dal procuratore generale, da cui ne discendeva la richiesta di annullamento della sentenza con rinvio a diversa sezione dell’appello, ma i giudici hanno respinto il ricorso, confermando dunque la condanna rimediata in primo e secondo grado. Intanto l’infermiere già dal 2016 è stato espulso dall’Italia ed è tornato a vivere nella sua terra argentina dove gli verrà notificato l’avviso di esecutività della sentenza. L’uomo era stato fermato dagli agenti della squadra mobile di Novara nel settembre del 2012 al termine di un’indagine scattata dopo la denuncia della sorella dell’anziana che proprio da lei aveva ricevuto alcune confidenze sul comportamento dell’infermiere durante il turno notturno.  In accordo con i vertici della struttura, nella camera della donna era stata installata una telecamera e sulla scorta di un filmato l’uomo era stato fermato dalla polizia.

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