NOVARA -08-03-2018- Secondo posto assoluto
e menzione speciale per ChemICare, start up dell’incubatore d’impresa Enne3 dell’Università del Piemonte Orientale, all'Italian Patent Competition, concorso di idee innovative. Si sono confrontanti oltre 70 progetti basati su brevetti italiani sviluppati in ambito di Life Science e Digital. Il brevetto di ChemICare, "Modulators of Soce and use thereof", mira alla formulazione di nuovi composti per il trattamento di malattie rare, basati sulla modulazione del meccanismo SOCE (Store Operated Calcium Entry). ChemICare è una start up al femminile: è infatti coordinata da Tracey Pirali, professoressa di Chimica farmaceutica, e dalla ricercatrice Beatrice Riva, entrambe componenti del Dipartimento di Scienze del farmaco dell’Upo; al loro fianco lavora nel campo della ricerca anche Celia Cordero Sanchez. Nata nel 2016 con l'obbiettivo di sviluppare un farmaco orfano per alcune malattie genetiche rare, ChemICare ha già ricevuto importanti riconoscimenti, soprattutto nell’ambito del Premio Nazionale Innovazione e del BioinItaly, Startup Initiative promosso da Intesa San Paolo. Le patologie di cui si interessa ChemICare comprendono la miopatia ad aggregati tubulari (Tam), la sindrome piastrinica di York e la sindrome di Stormorken. "Sono malattie – spiega la professoressa Pirali – con una prevalenza bassa che colpiscono in età infantile, sono degenerative e debilitanti. Il nostro obiettivo è sviluppare un trattamento che possa migliorare la qualità dei pazienti che ne soffrono, sviluppando una classe di molecole che agiscono su un meccanismo di regolazione del calcio nella cellula. ChemICare, grazie a questi presupposti, sta avendo contatti con aziende farmaceutiche di rilevanza nazionale e internazionale per creare una partnership industriale che faciliti la realizzazione concreta di farmaci utilizzabili da chi è affetto da queste patologie rare.


