NOVARA-28-02-2018- In quell’appartamento
ammette di esserci andato, di aver incontrato una donna che però non era quella che si aspettava, o meglio: era profondamente diversa da quella che appariva nella foto dell’annuncio; di essersi lasciato convincere ad avere un rapporto, di averlo pagato “con lo sconto” e di essersene andato. Il problema è che quella donna ora lo accusa di averla violentata e lui, quarantenne residente in città, è finito a processo, chiamato a rispondere di quella pesante accusa. Tutto era accaduto un giorno d’agosto di sette anni fa quando l’uomo, sfogliando una rivista, aveva visto quell’annuncio “a luci rosse”; la donna ritratta sembrava davvero molto bella; non ci aveva pensato su due volte, era salito in auto e aveva raggiunto la via indicata. Aveva parcheggiato, aveva suonato il campanello e quando la porta si era aperta….si era trovato di fronte una donna decisamente bruttina, niente a che vedere con la foto. Aveva manifestato l’intenzione di andarsene ma la donna, che secondo lui aveva una parlata portoghese, gli aveva spiegato che la crisi c’era anche per loro, che aveva bisogno di lavorare e che, se voleva…visto che era arrivato fin lì…tanto valeva “fare”; il prezzo? 80 euro. Lui – così ha sempre sostenuto – non voleva, ma poi lei aveva iniziato a provocarlo. Morale: aveva avuto un rapporto con la donna, le aveva dato 50 euro. Era uscito, era risalito in auto e se n’era andato. Quando è venuto a conoscenza che la donna il giorno successivo l’aveva indicato come l’autore di una violenza sessuale, era caduto dalle nuvole. La donna, parte offesa al processo, non si è mai presentata in udienza, ufficialmente irreperibile, anche se la sorella di lei, ascoltata in aula aveva riferito che non abitava più in Italia. “Era arrivata a Novara nel 2011 – ha raccontato – Ma lei, per il suo lavoro si spostava molto, adesso è tornata in Brasile; anzi no, abita in Francia” e aveva fornito l’indirizzo. Ma la donna non è ancora stata rintracciata. Nell’ultima udienza è stata ascoltata l’allora vicina di casa. “E’ arrivata a casa mia come una furia, era sconvolta e disperata, mi ha detto che era stata violentata. Mi aveva raccontato che un uomo, che parlava con un accento straniero ma non sapeva di dove fosse originario, le aveva dato un pugno in faccia, l’aveva fatta cadere sul letto e poi l’aveva violentata. So che per pubblicizzare la sua attività metteva annunci, li avevo visti ma non mi ricordo se il viso fosse coperto o meno”. Lui nega; ammette il rapporto ma dice che era stato consenziente, anzi l’aveva anche pagata. Il tribunale ha disposto nuove ricerche della donna ed ha rinviato l’udienza a maggio.


