
NOVARA -27-02-2018- Ergastolo: questa
la sentenza pronunciata dal gup nel primo pomeriggio di oggi per Massimiliano Tomasoni, 48 anni di Cassolnovo, reo confesso dell’omicidio della sorella Marita, uccisa a coltellate nella sua abitazione di via Cavallari a Novara il 9 novembre del 2016. Assistito dall’avvocato Marino Viola di Novara, Tomasoni accusato di omicidio volontario premeditato aggravato anche dai vincoli di parentela, dalla crudeltà e dalla finalità di rapina, a processo con rito abbreviato, ha reso spontanee dichiarazioni. Il pubblico ministero Nicola Serianni aveva chiesto la pena dell’ergastolo, la difesa la derubricazione del reato da omicidio volontario a preterintenzionale; il giudice, accogliendo in pieno le richieste dell’accusa, lo ha condannato all’ergastolo e ha stabilito una provvisionale di 200mila euro per il marito di Marita, Daniele Pasquali, assistito dall’avvocato Cristina Integlia, 165mila per la mamma e 25mila euro per il fratello, costituiti con l’avvocato Lovati del foro di Pavia, demandando poi alla sede civile per il risarcimento. Marita, colpita da una ventina di fendenti, morì qualche ora dopo il ricovero all’ospedale Maggiore; una quindicina di giorni dopo il delitto il fratello, sul quale già da giorni si erano concentrate le indagini, si presentò in Procura, accompagnato dal suo legale e confessò davanti agli inquirenti di essere lui l’autore. Si era presentato a casa della sorella, avevano avuto un litigio per questioni di soldi e dopo la lite l’aveva colpita; poi era fuggito in macchina verso Gravellona Lomellina e lungo il tragitto aveva gettato gli abiti sporchi di sangue in un cassonetto.


