NOVARA-25-02-2018- Dopo una condanna
a 10 anni rimediata in abbreviato a Torino e un’assoluzione a Novara, nuovo processo per N. K. I., il nigeriano di 44 anni residente a Novara, considerato dagli inquirenti torinesi uno degli esponenti di spicco della mafia nigeriana, accusa per la quale era stato arrestato nel settembre del 2016 nella sua abitazione novarese nel corso dell’operazione Athenaeum. Ora quel che la Procura di Novara gli contesta è il reato di utilizzo di carte clonate. Ipotesi di cui si era parlato nel corso del processo torinese, dove veniva indicata come una delle attività illecite del gruppo, ed emersa, così almeno sostiene l’accusa, dalle indagini svolte quattro anni fa dalla polizia postale di Novara che avevano portato all’identificazioni di alcuni nigeriani sorpresi a fare acquisti con carte i cui dati erano riferibili ad altre persone. In aula sono stati ascoltati gli agenti che avevano fatto le indagini, che hanno ripercorso tutta l’inchiesta culminata poi con una perquisizione nella casa novarese del nigeriano, e la responsabile di un negozio nel quale alcuni africani avevano fatto acquisti con le carte finite poi sotto la lente degli investigatori. L’imputato parlerà nella prossima udienza fissata a settembre.


