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Djalali foto

NOVARA -23-02-2018 - Una ricercatrice di

Scienze Infermieristiche e ostetrico-ginecologiche presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale di Novara dell'Upo,  Nicoletta Filigheddu, ha rifiutato l'invito a sottoporrre la propria candidatura ad un premio in Iran, in segno di protesta per la vicenda che coilvolge Ahmadreza Djalali, il ricercatore condannato a morte con l'accusa di spionaggio proprio in quel paese. Lo ha reso noto l'Upo. Filigheddu aveva ricevuto dal Royan Institute di Teheran (Iran) l’invito a sottoporre la propria candidatura per il Royan International Research Award (RIRA), premio dedicato alle eccellenze nei campi della Biomedicina riproduttiva, della Salute riproduttiva, della Biologia e delle Tecnologie delle cellule staminali. La prof. Filigheddu ha declinato l’invito con una lettera, nel cui testo si legge: "Sono lieta e onorata di essere stata invitata a presentare il mio paper per la candidatura al prestigioso Ryan International Research Award. Tuttavia, come lei certamente saprà, il dott. Ahmadreza Djalali, un collega del mio stesso Dipartimento, è stato arrestato dal Ministero dell’Intelligence iraniano e successivamente condannato a morte senza un reato basato su prove, in violazione degli standard e del diritto internazionali. Sono certa che capirà come questa triste vicenda mi impedisca di accettare il suo invito".

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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