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TraplettiSacha

NOVARA-22-02-2018- È ricominciata la

stagione teatrale della scuola di circo e teatro Dimidimitri di Novara, che la prossima domenica 25 febbraio, alle 16, porterà in scena sul palco della sede di via di case sparse 6, presso la cascina Cavallotta, lo spettacolo “GiroVago alias Il Mio Viaggio”, nato dalla mente del giovane novarese Sacha Trapletti e tratto da “Giro del Mondo in 80 giorni” di Jules Verne. Trapletti ha rielaborato il testo e ha curato anche scenografia, musica e luci. Sacha è un attore recentemente diplomatosi all’accademia del Piccolo Teatro di Milano e, agli albori della sua carriera teatrale, già gestisce il vasto spazio della Dimidimitri di oltre 1000 metri quadrati coordinando anche altre persone. “Ho costruito lo spettacolo con i mezzi che ho e sono curioso di vedere la reazione del pubblico; è uno spettacolo adatto per i bambini ma ci sono riflessioni anche per gli adulti su temi come il viaggio e la solitudine”; così Trapletti ha presentato la sua prima creazione. “Per raggiungere la professionalità serve molta gavetta” ha affermato; così, eccolo all’opera nella rubrica di divulgazione teatrale “Il teatro in un attimo” di RadioAzzurra ed è stato lui ad aver curato e diretto la produzione della nuova stagione della Dimidimitri, la sua vera “fortuna”, come lui l’ha definita: “Qui ho l’occasione di mettere in pratica la mia formazione per poter utilizzare gli strumenti che ho in contesti nuovi”. Teatro è amore perché “rinunci al tuo tempo per dedicarlo agli altri” e come in ogni storia d’amore, dev’esserci un fine condiviso, che è cercare di “arrivare a quella verità che è irraggiungibile”; e non c’è messa in scena che sia uguale ad un’altra: non si parla di cinema, ma di azioni “hic et nunc, qui e ora – continua Trapletti – e ogni spettatore può gradire o meno uno spettacolo anche in base all’umore di quel momento”. Ma il teatro è amore anche perché “serve per non dimenticarci delle cose semplici, dalle relazioni umane al respiro, cose basilari che molto spesso dimentichiamo poiché più attenti ai social e ai telefonini” conclude Trapletti riflettendo anche su se stesso, sulla sua generazione e sui giovani, testimoniando crescente senso di oppressione dalla necessità di dover fare solo ed esclusivamente bene; in questo senso riprende la frase del maestro Yoda di Guerre Stellari e ricorda che “il più grande maestro il fallimento è”. Motivato e deciso dalla fermezza dei suoi valori, il giovane attore è oramai pronto per affrontare questo suo esordio, non senza timori ed è normale, conclude Trapletti, “avere un po’ di ansia, perché è giusto voler dimostrare di essere all’altezza delle situazioni: la vita è un compromesso e si fanno cose che piacciono e altre che non piacciono”. (E.C.)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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