
NOVARA-27-01-18-Una relazione complicata, iniziata nel 1996 e finita, almeno sulla carta, nel 2005; solo sulla carta, perché in realtà fino al 2014 i due coniugi, lui cinquantenne originario del Vco, lei quarantenne novarese fino al 2014 si erano frequentati, per mantenere, almeno agli occhi del figlio, una parvenza di “famiglia”. Poi nel 2016 lei gli aveva chiesto indietro le chiavi di casa e da quel momento è iniziata la persecuzione; messaggi, a volte anche dal contenuto minaccioso, controlli, sul posto di lavoro, “cosa che mi ha creato anche qualche problema”, sulla pubblica via davanti a casa dove lui l’attendeva seduto in auto. Una situazione che alla fine lei non aveva più sopportato e l’aveva denunciato. “Ricordo una sera, ero uscita con le amiche ed eravamo andate in discoteca quando a un certo punto sul cellulare della mia amica è arrivato un messaggio che mi ha impaurita. L’aveva mandato lui e c’era scritto “Dille che so che è in discoteca e che tra un’ora sono lì. Se scopro che frequenta qualcuno..”; un’altra volta, era di sera, ero a casa di una mia amica quando mi è arrivato un sms; “so dove sei” c’era scritto”. E poi mi pedinava. In quegli anni frequentavo dei corsi serali, rientravo a casa tra le 11 e le 11 e mezza e me lo trovavo lì, seduto in auto. Così per due sere la settimana e per tre mesi di fila. Ogni volta la stessa storia: scendeva dalla macchina e mi chiedeva di poter salire in casa, di tornare a vivere tutti insieme. “Sei la mia vita” diceva; “questa è casa mia”. “Una mattina, mi ero appena alzata quando sentii un rumore provenire dalla finestra della cucina. Ho guardato in strada e ho visto che era lui che lanciava sassi contro il vetro per farsi aprire la porta. L’ho fatto entrare perché avevo vergogna dei vicini”; ma poi, dopo che gli aveva già chiesto di restituirle le chiavi di casa, era stata costretta a cambiare anche la serratura perché lui “che probabilmente si era fatto fare un doppione della chiave”, era entrato in casa “in mia assenza. Mi aveva telefonato la mia vicina dicendomi che lui era in casa. Quella sera ho chiamato il fabbro e ho fatto cambiare la serratura”. Si tornerà in aula a marzo quando verrà ascoltato il figlio della coppia.


