CARPIGNANO SESIA -24-01-2018 - Il Comitato DNT
di Carpignano Sesia ha commentato la decisione di Eni di riorganizzare il piano industriale e di rinunciare alle quote maggioritarie del permesso di ricerca petrolifera Carisio per la realizzazione di un pozzo esplorativo a Carpignano Sesia. "Il comitato - si legge in una nota diffusa - vuole solo evidenziare delle incoerenze, rammentare alcuni fatti e celebrare una delle più importanti vittorie della società civile sulle multinazionali petrolifere (a dire il vero la seconda grande vittoria da parte dello stesso comitato, cose mai viste prima d'ora in Italia)". Il Comitato scrive: "Contrariamente da quanto affermato da Eni, il progetto di trivellazione non è stato valutato “completamente sostenibile grazie all’adozione delle migliori tecnologie disponibili per la salvaguardia dell’ambiente”. Con delibera in data 29/12/2015 la Giunta Regionale ha infatti espresso parere negativo (raccogliendo peraltro i pareri negativi di tutti gli enti tecnici partecipanti alla Conferenza di Servizi) evidenziando gravi lacune progettuali e soprattutto rilevando la totale inadeguatezza della documentazione relativa alla ricostruzione delle risorse idriche. Eni dimentica di dire che anche il decreto ministeriale è stato favorevole "con prescrizioni” confermando la sostanziale lacunosità del progetto ed elencando ben 20 prescrizioni, di cui alcune molto pesanti, che eni stessa avrebbe dovuto osservare per porre rimedio a gravi criticità. Nessuna tutela per acque purissime è stata posta in essere, se non l'irricevibile ed offensiva proposta di rifornire, a danno praticamente certo, con camion di acqua potabile una popolazione di almeno 25.000 abitanti". La nota prosegue: "Eni ha ritirato il primo progetto nel giugno 2013, ed oggi ha dovuto, coerentemente con quanto dichiarato presso i giornali e le istituzioni regionali, rinunciare a un progetto di trivellazione in un territorio profondamente ostile a tutto ciò che potrebbe alterare il delicato assetto economico, sociale ed ambientale, se non addirittura distruggerlo per sempre. E' inutile che ce lo ricordino: lo sappiamo bene che arriveranno "nuovi invasori". Non ci faremo intimorire da nessuno. Salveremo la nostra terra, con la testa, con il cuore e con le unghie".


