NOVARA -21-01-2018- "Se sei un
uomo vieni giù": era sceso dalla macchina ed erano venuti alle mani. A fronteggiarsi quel giorno d’agosto di due anni fa sulla pubblica via davanti a un condominio in città, due uomini, uno, cinquantenne residente in uno degli appartamenti dello stabile, l’altro più giovane fratello della proprietaria di un appartamento nel medesimo condominio. Alla fine, a litigare a suon di insulti ma anche di schiaffoni e spintoni, erano in tre, perché nella "discussione" era entrata anche l’anziana madre del più giovane ed entrambi, il cinquantenne e l’anziana, erano poi finiti al pronto soccorso. Tutto era nato per un’assemblea condominiale. "Pur non essendo proprietario aveva interferito su una delibera approvata dall’assemblea per lavori sul tetto" ha raccontato davanti al giudice il cinquantenne, parte offesa nel procedimento; e così avevano deciso di “diffidarlo”. E lui, il più giovane, non aveva gradito quella decisione e alla prima occasione ha pensato di “chiarire” la vicenda. Così la mattina del 9 agosto di due anni fa, visto il cinquantenne in auto, si era avvicinato. “Stavo aspettando mia moglie per andare a fare delle spese quando si è avvicinato; mi ha detto: “perché volevi denunciarmi? Se sei un uomo vieni qui”. Sono sceso, in quel momento è arrivata anche sua mamma che mi ha preso per la camicia, ha iniziato a spingermi, con le mani mi faceva segno di cavarmi gli occhi; ti denuncio, mi diceva, perché mio figlio può andare dappertutto”. Stavo risalendo in macchina quando ho sentito un pugno dietro alla testa, mi sono girato e mi sono difeso”. Il più giovane era caduto a terra, la mamma pure, e il cinquantenne, risalito in auto, era andato a fare la spesa. “Più tardi ho iniziato a sentire dei dolori al collo e sono andato al pronto soccorso”. Anche l’anziana era andata in ospedale, il giorno dopo, e il medico le aveva diagnosticato la frattura di una costola. Adesso sono tutti e tre davanti al giudice di pace: da una parte lui, il cinquantenne che li ha denunciati, dall’altra madre e figlio chiamati a rispondere dell’accusa di lesioni. Il processo prosegue a maggio quando verranno ascoltati gli imputati.


