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rifiuti

TORINO -03-01-2018 - E' stata approvata

lo scorso 28 dicembre dal Consiglio regionale, la nuova legge sulla gestione dei rifiuti urbani. L'obiettivo è portare entro il 2020 il Piemonte in linea con le prescrizioni europee, riducendo la produzione a 455 kg per abitante, di cui non più di 159 kg indifferenziati, aumentando la differenziata al 65% raggiungendo un tasso di riciclaggio di almeno il 55% ed azzerando i rifiuti urbani biodegradabili portati in discarica.
Partendo da quanto previsto a livello nazionale dal d.lgs. 152/2006 per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti, la nuova legge prevede la fusione degli attuali 21 consorzi di bacino in 9 nuovi consorzi di area vasta, attribuendo ai sindaci il compito di provvedere alle funzioni inerenti la prevenzione della produzione dei rifiuti urbani, la riduzione, la raccolta differenziata e il trasporto. I singoli consorzi di area vasta suddivideranno il proprio territorio di riferimento in aree territoriali omogenee funzionali allo svolgimento dei servizi (in prima attuazione della legge, queste saranno coincidenti con i soppressi consorzi di bacino previste dalla l.r. n. 24/2002), in modo da poter rispondere ai principi di efficienza, efficacia ed economicità. I Comuni potranno essere rappresentati nell’assemblea consortile del relativo ambito di area vasta anche attraverso l’individuazione di un rappresentante unico per area territoriale omogenea. Per quanto riguarda invece la gestione degli impianti, la nuova legge sostituisce le attuali 8 Autorità territoriali ottimali provinciali (Ato) con un’unica autorità di dimensione regionale a cui attribuisce, in modo univoco, le funzioni di realizzazione e gestione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti a tecnologia complessa, comprese le discariche. Lo scopo principale di ogni singolo consorzio di area vasta è quello di raggiungere gli obiettivi prefissati nel Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani che prevede di raggiungere entro  quest'anno la produzione annua di rifiuto indifferenziato non superiore a 190 chilogrammi per abitante ed i 159 chilogrammi pro-capite entro il 2020.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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