NOVARA-31-12-2017-Tutto era partito
da una segnalazione fatta nel 2012 da un suo collega alla Guardia di Finanza: “riutilizza i fiori già usati per servizi funebri” e le fiamme gialle di Novara avevano avviato le indagini. Alla fine, lui, il fiorista accusato di “riciclare” i fiori di cuscini funebri e copri bara depositati al forno crematorio di Trecate, dove lui poteva entrare perché aveva un appalto per la pulizia, e destinati allo smaltimento come rifiuti organici per confezionarne altri, era stato denunciato. Era il febbraio del 2013 quando i finanzieri fecero un’ispezione, delegata dalla Procura della Repubblica di Novara, trovarono e sequestrano del materiale. Per l’accusa l’uomo aveva scelto dei fiori fra quelli ancora in buono stato e avrebbe poi confezionato cesti o corone per altri clienti. Finito a processo, assistito dagli avvocati Alessandro Brustia e Roberto Picchio, è stato assolto “perché il fatto non sussiste”. Per parte sua lui ha sempre negato ogni addebito e nel corso del dibattimento non è emersa alcuna prova che quei fiori, di cui peraltro lui aveva esibito documentazione contabile, provenissero da riutilizzi; nessuna prova dunque di responsabilità. “La fine di un incubo” hanno commentato i difensori . Al processo non è emersa alcuna prova di responsabilità. La presunta concorrenza sleale, secondo i difensori, era una fantasia di altri negozianti forse invidiosi dei prezzi che il loro assistito riusciva a tenere.


