NOVARA - 28-12-2017- Un dispositivo
salva-ictus è stato impiantato per la prima volta all’azienda ospedaliero-universitaria ‘Maggiore della Carità’ di Novara. L'impianto è stato effettuato presso il laboratorio di elettrofisiologia del Dipartimento toraco-cardio-vascolare. Si tratta di un dispositivo collocato per ovviare all'occlusione dell’auricola sinistra, dove spesso si annidano trombi che possono embolizzare soprattutto in caso di aritmie come la fibrillazione atriale. "I pazienti che corrono questi rischi – ha spiegato il dott. Angerlo Sante Bongo, direttore della struttura complessa Cardiologia 2 e coordinatore delle sale emodinamiche - abitualmente sono sottoposti ad un regime anti-coagulante molto intenso che comporta in alcuni soggetti un alto rischio di emorragia. Per ovviare a questa rischiosa complicanza in alcuni soggetti selezionati è possibile impiantare nell’auricola un ‘ombrellino’ che impedisce la migrazione dei trombi rendendo meno importante l’anti coagulazione". Non è stata utilizzato un metodo chirurgico, ma ma percutanea, ovvero facendo passare gli strumenti nella vena femorale. "Nonostante l’apparente semplicità – ha aggiunto il dott. Bongo – si tratta di una procedura molto complessa che richiede l’integrazione di numerose competenze"- Per poter ottenere questo risultato, infatti, hanno lavorato insieme operatori provenienti da due diverse branche della cardiologia moderna. Per l’elettrofisiologia ha operato il dott. Stefano Porcellini e per la cardiologia interventista la dott.ssa Roberta Rosso, con il supporto della dott.ssa Carolina Monaco, direttrice della struttura complessa di anestesia e rianimazione 2. Il coordinamento organizzativo dell’intervento è stato realizzato dal coordinatore tecnico Laura Plebani. I responsabili dei due settori del Dipartimento che hanno lavorato in equipe sono il dott. Eraldo Occhetta (responsabile della struttura semplice a valenza dipartimentale) e, appunto, il dott. Bongo.


