NOVARA -19-12-2017- Era stata una battaglia ad ampio raggio quella portata avanti dai carabinieri di Novara contro la prostituzione: tra il 2015 e il 2016 erano stati chiusi gli 11 centri massaggi orientali del capoluogo (con 39 denunce), e ben 17 case d’appuntamento, 12 delle quali sequestrate perché risultate luoghi in cui si consumavano dei reati, dallo sfruttamento al favoreggiamento, dal falso alla gestione di case a luci rosse. In questa seconda tranche erano state 49 le denunce (39 a carico di cinesi e 10 per italiani). Ed ora, davanti al gup, arrivano le prime persone per le quali la Procura di Novara chiede il rinvio a giudizio. Nella medesima mattina erano infatti chiamate a comparire sette persone, cinque in seguito alla denuncia conseguente alla chiusura di un centro massaggi in città, altre due per prostituzione in un appartamento. Nel primo caso si tratta di cinque persone, tre donne (due di nazionalità cinese e una trentenne italiana residente in provincia di Novara) e due uomini, un cinese e un torinese, accusati, a vario titolo di favoreggiamento della prostituzione. In particolare, per l’accusa, un cinese cinquantenne sarebbe stato il titolare del centro massaggi, due donne di nazionalità cinese avrebbero avuto il compito di gestire, amministrare e controllare l’attività, prostituendosi esse stesse ed esercitando l’attività di estetista senza averne i requisiti previsti dalla normativa; per la trentenne italiana le accuse sono quelle di falso per aver dichiarato di avere il ruolo di direttrice tecnica del centro, e quella di favoreggiamento della prostituzione; a un55enne italiano la procura contesta anche il fatto di aver accompagnato in auto, in più occasioni, ragazze cinesi al centro per esercitare l’attività di prostituzione. Tre hanno scelto di discutere la preliminare, in due hanno avanzato istanza di giudizio abbreviato. L’udienza è stata rinviata a luglio. Ad altre due donne, entrambe di nazionalità cinese, di cui una irreperibile, la Procura contesta l’attività di prostituzione in un appartamento di Novara; udienza a maggio"Massaggi a luci rosse": chiesto il rinvio a giudizio per due uomini e tre donne
NOVARA -19-12-2017- Era stata una battaglia ad ampio raggio quella portata avanti dai carabinieri di Novara contro la prostituzione: tra il 2015 e il 2016 erano stati chiusi gli 11 centri massaggi orientali del capoluogo (con 39 denunce), e ben 17 case d’appuntamento, 12 delle quali sequestrate perché risultate luoghi in cui si consumavano dei reati, dallo sfruttamento al favoreggiamento, dal falso alla gestione di case a luci rosse. In questa seconda tranche erano state 49 le denunce (39 a carico di cinesi e 10 per italiani). Ed ora, davanti al gup, arrivano le prime persone per le quali la Procura di Novara chiede il rinvio a giudizio. Nella medesima mattina erano infatti chiamate a comparire sette persone, cinque in seguito alla denuncia conseguente alla chiusura di un centro massaggi in città, altre due per prostituzione in un appartamento. Nel primo caso si tratta di cinque persone, tre donne (due di nazionalità cinese e una trentenne italiana residente in provincia di Novara) e due uomini, un cinese e un torinese, accusati, a vario titolo di favoreggiamento della prostituzione. In particolare, per l’accusa, un cinese cinquantenne sarebbe stato il titolare del centro massaggi, due donne di nazionalità cinese avrebbero avuto il compito di gestire, amministrare e controllare l’attività, prostituendosi esse stesse ed esercitando l’attività di estetista senza averne i requisiti previsti dalla normativa; per la trentenne italiana le accuse sono quelle di falso per aver dichiarato di avere il ruolo di direttrice tecnica del centro, e quella di favoreggiamento della prostituzione; a un55enne italiano la procura contesta anche il fatto di aver accompagnato in auto, in più occasioni, ragazze cinesi al centro per esercitare l’attività di prostituzione. Tre hanno scelto di discutere la preliminare, in due hanno avanzato istanza di giudizio abbreviato. L’udienza è stata rinviata a luglio. Ad altre due donne, entrambe di nazionalità cinese, di cui una irreperibile, la Procura contesta l’attività di prostituzione in un appartamento di Novara; udienza a maggio
