
NOVARA -13-12-2017- Confermata la condanna
a morte per Ahmadreza Djalali: lo ha deciso la Corte Suprema iraniana, che non ha cambiato la sentenza emessa lo scorso ottobre da un tribunale locale per il ricercatore che ha lavorato al Centro di Medicina dei Disastri dell'Upo a Novara per due anni. Djalali era stato arrestato in Iran mentre si trovava nel suo paese per un convegno, con l'accusa di spionaggio. Una doccia fredda, quella della conferma della condanna a morte per lui, comunicata da Amnesty International, dopo una grandissima mobilitazione in Italia e all'estero (anche 75 premi Nobel hanno recente sottoscritto l'appello per la liberazione di Djalali).


