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tribunale novaraNOVARA -08-12-2017- Trent’anni di

reclusione: questa la richiesta del pubblico ministero per Bilel Ilahi, tunisino di 27 anni, a processo con rito abbreviato con l'accusa di aver ucciso la moglie Gisella Purpura, il pomeriggio del 22 luglio dell’anno scorso con una coltellata che le aveva perforato un polmone. Lui, difeso dall'avvocato Fabrizio Cardinali, ha sempre negato ogni responsabilità. Quel giorno la coppia, che abitava in un alloggio popolare nel centralissimo corso Cavour,  aveva avuto un litigio, uno dei tanti  che pare costellassero il loro rapporto; più di un passante aveva notato infatti la coppia nei pressi della stazione, dove con ogni probabilità era nata la discussione, e poi lungo il corso, mentre camminavano, lui davanti, lei dietro. Si erano avviati verso casa dove, poco dopo, forse sulle scale, forse già all’interno dell’appartamento, la donna è stata colpita da una coltellata al petto. Lei era riuscita a scendere in strada per chiedere aiuto, ma poi si era accasciata al suolo, priva di sensi, sotto gli occhi atterriti dei molti passanti che in quel momento affollavano il corso. Qualcuno aveva chiamato subito soccorsi e forze dell’ordine e un’ambulanza era arrivata in pochi istanti ma nonostante il prodigarsi dei medici e le disperate manovre rianimatorie per lei non ci fu nulla da fare; lui era rimasto in casa e aveva chiamato la polizia e poco dopo gli agenti lo avevano portato in Questura per interrogarlo. Lui ha sempre negato ogni addebito, sostenendo che mentre la donna veniva accoltellata, si trovava in un altro locale del loro appartamento. L'udienza è stata rinviata a marzo per eventuali repliche e sentenza.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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