NOVARA- 06-04-2023-- L’Università del Piemonte Orientale è capofila dello Spoke 5 del progetto macro-regionale sostenuto dal PNRR. Industria della salute e Silver economy saranno il focus primario delle attività che nei prossimi tre anni verranno sviluppate congiuntamente da atenei, centri di ricerca e imprese private nell’ambito dello Spoke 5 del progetto PNRR NODES (Nord-Ovest Digitale E Sostenibile).
NODES è un progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito degli investimenti previsti dal PNRR; porterà 112 milioni di euro ai 7 Spoke attivi sul territorio di Piemonte, Valle d'Aosta e sulle province più occidentali della Lombardia, Como, Varese e Pavia, mentre 15 milioni saranno destinati a finanziare attività di ricerca a favore delle regioni del Sud.
A Novara, durante l’evento One Planet, One Health tenutosi nel nuovissimo auditorium del Polo Universitario di Novara, l’Università del Piemonte Orientale ha presentato le opportunità messe a disposizione nell’ambito dello Spoke 5, la parte progettuale di NODES di cui è capofila e che coinvolge anche Università e Politecnico di Torino, Bioindustry Park Silvano Fumero S.p.A., Azienda Ospedaliero-Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara e Istituto Auxologico Italiano di Piancavallo.
“NODES – ha spiegato la direttrice generale del progetto PNRR, Chiara Ferroni – ha l’obiettivo di creare filiere di ricerca e industriali in sette ambiti legati alla vocazione imprenditoriale del nostro territorio”. Lo Spoke 5 avrà a disposizione un budget che supera i 13 milioni di Euro e ha l’obiettivo di sviluppare due linee progettuali principali (TINCARE, Technology INtegration in healthCARE, e INNDIANA, INNovative DIagnostics and therApeutics for regeNerAtive medicine) dedicate a diagnostica innovativa e terapie per la medicina rigenerativa e all’uso di nuove tecnologie per il monitoraggio della salute. Le aree di ricerca interessate dai due progetti sono soprattutto la telemedicina, l’Aging, la prevenzione e l’implementazione dei servizi sanitari territoriali, la diagnostica avanzata, la nutraceutica, la medicina rigenerativa e i nuovi trattamenti per la cura delle malattie autoimmuni.
Insieme alle PMI, coinvolte attraverso specifici bandi pubblicati in collaborazione con Unioncamere, verranno ideati nuovi dispositivi medici certificati e verrà sostenuta la medicina rigenerativa che mira a sviluppare nuove matrici e tessuti utili per la rigenerazione tissutale. Un altro obiettivo è la produzione di nuovi sistemi di drug delivery per migliorare le proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche di molecole già disponibili o di nuovi farmaci.
“Gli strumenti che ci mette a disposizione il PNRR – ha detto il Rettore dell’UPO Gian Carlo Avanzi – rappresentano una dote importantissima grazie alla quale tutti i partner istituzionali e di ricerca di Spoke 5 potranno misurarsi per realizzare nuovi modelli sanitari. Quello della salute sarà certamente il core business delle attività di Spoke 5; l’Università, tuttavia, avrà la possibilità di muoversi anche su direttrici dettate dal PNRR che riguardano ambiti diversi, come quello sul potenziamento e il miglioramento dei servizi bibliotecari dedicati in particolar modo agli utenti con disabilità sensoriali o cognitive, o quella che si concentrerà sullo Sviluppo ecosostenibile di polimeri e carboni ultra porosi per lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno”. Altri fondi messi a disposizione dal PNRR porteranno allo sviluppo di iniziative bandite dal Ministero dell’Università e della Ricerca a favore degli Young Researcher, dei dottorati innovativi, dei progetti del Ministero della Salute sulle Malattie Croniche non Trasmissibili, delle azioni sull’Orientamento attivo nella transizione del passaggio dalla scuola all’università.
Spoke 5 si ispira al modello di transizione ecologica e ai processi di transizione digitale, punta a conseguire un elevato impatto sociale e territoriale e ad aumentare la qualità del capitale umano. Dal punto di vista universitario, infatti, il progetto impegnerà oltre settanta ricercatori e prevede ben 28 nuove assunzioni di personale tra ricercatori e tecnologi.


