
NOVARA - 17-11-2017 - Con la morte di
Totò Riina, restano ancora irrisolti alcuni grandi misteri della recente storia italiana. Il "capo dei capi" venne arrestato il 15 gennaio 1993 dopo 24 anni d latitanza. Arresto, questo, che non tutti sanno, ebbe "radici" novaresi. Tutto iniziò con l'arresto, pochi giorni prima a Borgomanero, di un siciliano per la detenzione abusiva di una pistola. Quel siciliano era Baldassarre "Balduccio" Di Maggio, fino a poco tempo prima fidatissimo autista di Riina. Ma cosa ci faceva Di Maggio nel novarese ? Le cronache successive ai fatti raccontano versioni diverse: una di esse suggerisce che Di Maggio fosse inviso ad una delle famiglie più vicine al boss e che per questo lui lasciò la Sicilia per evitare di essere ucciso. Dopo l'arresto, una volta al comando dei carabinieri di Novara, chiese di parlare con l'allora comandante dei carabinieri del Piemonte e Valle d'Aosta che aveva prestato servizio a Palermo per qualche tempo, il generale Francesco Delfino, che ha raccontato alcuni particolari della vicenda in un libro. Di Maggio parlò: raccontò dettagli importanti sulle abitudini di Riina, su luoghi e tanto altro ancora. Questo accadeva il 9 gennaio del 1993: pochi giorni dopo Riina finiva in manette.
Nadia Carminati


