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stazione novara

NOVARA - 25-01-2023 -- Da diversi giorni si è tornato a parlare della possibilità di realizzare una fermata dell’ Alta Velocità anche a Novara, essendo molto elevato il numero di pendolari che viaggiano da Torino a Milano e viceversa. Moltissimi sono, infatti, i novaresi che lavorano specialmente nel capoluogo lombardo.

Ma è necessaria una riflessione sullo stato nel quale si trova la stazione di Novara, posta in centro e dalla quale, sino a qualche anno fa, si godeva di uno spettacolo ameno, con vista Cupola di San Gaudenzio e la splendida statua della mondina del Poletti nella piazzetta antistante.

Per anni ho viaggiato da Torino e quando si arrivava nella seconda città del Piemonte, perché tale è Novara, all’interno della stazione c’erano tutti i servizi necessari. C’era una splendida edicola, fornita di tutti i giornali, giornalini, biglietti ferroviari , le tessere di ogni gestore per ricaricare il telefonino. C’era il bar ove  bere un caffè per cercare di svegliarsi dalla stanchezza di un viaggio iniziato ad ore antelucane. E poi c’era la tabaccheria; ricordo la splendida signora Elvezia che vendeva sigarette e biglietti del bus ed offriva ai suoi clienti una parola di cortesia, sempre un sorriso. Avevo intessuto con lei un rapporto amichevole, compravo i biglietti del bus e le raccontavo del viaggio. Talvolta si offriva di tenermi la valigetta ventiquattrore se dovevo fare piccole commissioni prima di prendere il treno.

In questi giorni ho fatto un giro alle 20.30 e la stazione era desolata. Da tempo non esiste più un solo esercizio commerciale, l’edicola è chiusa da anni, il bar che dopo il Covid doveva riaprire, inesistente. La tabaccheria che si era spostata nell’atrio con un nuovo gestore, chiusa da anni. Il piccolo supermercato per la ristorazione veloce, svanito da tempo immemore.

Dice una pendolare scesa dal treno: “C’è da avere paura, specialmente in inverno, perché  prendo un treno che scarica non molti pendolari rispetto alla linea Torino - Milano ed ho paura ad attraversare l’ario della stazione, le biglietterie chiuse e gira gente poco raccomandabile. Per fortuna il mio treno  arriva sul primo binario, almeno non devo fare il sottopassaggio”.

Degrado anche per la piazzetta antistante la stazione, sì, quella della mondina del Poletti: per tutto il giorno invasa da gente poco raccomandabile che, nella migliore delle volte considera le fioriere come dei vespasiani. I bar hanno pressoché chiuso tutti: la storica La Brasiliana anche. In Via Garibaldi, dopo le sette di sera è impossibile prendere un bus per gli schiamazzi, spintoni e così via.

L’edicola della piazza Garibaldi, presa d’assalto pochi mesi fa, resiste fra mille difficoltà.

Ai miei tempi sotto i portici sulla destra, arrivando dal treno, c’era la SIP dove si poteva telefonare in attesa di attraversare e raggiungere la stazione. Ora da anni è tutto murato. Al bar di fronte, dove fermano pressoché tutti i bus, le lamentele riguardano la sporcizia di cartacce lanciate in terra. Dicono non ci siano bidoni,ma la pulizia è regolarmente fatta.

In piazza, raccontano i tassisti, spesso ci sono delle risse tra persone di etnie diverse ed alcuni negozi etnici sono stati già multati e hanno avuto anche la sospensione temporanea. I controllori della SUN stanno più o meno asserragliati nel gabbiotto, perché dove sostavano una volta dinanzi ad uno splendido negozio di antiquariato, ora ci sono gruppi di nullafacenti  che spesso e sovente litigano ed impediscono il normale passaggio delle persone.

Il degrado della stazione di Novara e della zona circostante è sotto gli occhi di tutti. Novara – come dicevo – è la seconda città del Piemonte. Meriterebbe una stazione che si possa definire tale.

E’ vero, si è tornati a parlare dell’Alta Velocità, ma quella è tutta un’altra storia.

 

Manuela Peroni Assandri

 

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