
NOVARA-28-10-2017-Per l’accusa i due, un 62enne e un 51enne, il primo residente in Campania, il secondo a Novara, avevano contraffatto e venduto, in più tranche, a un quarantenne palermitano banconote false per un totale di circa 8000 euro, soldi che poi i carabinieri avevano trovato nell’abitazione novarese del palermitano, dove l’uomo risiedeva con una compagna, che per questi fatti era stato arrestato. E proprio nel corso di un interrogatorio il palermitano (tutt’ora detenuto per altre cause) aveva fatto i nomi di chi gli avrebbe procurato quelle banconote. Ieri (venerdì 27 ottobre), sono comparsi in aula il palermitano e uno dei due imputati ed è stata ascoltata, quale teste per l'accusa, la ex compagna per la quale, tuttavia, in ragione del suo stato di salute, è stata chiesta l'acquisizione della documentazione medica per stabilire se sia o meno in grado di ricordare gli avvenimenti di quegli anni che avevano portato all'arresto del compagno. Si tonerà in aula a gennaio. Stando all'impianto accusatorio tra il novembre del 2005 e il febbraio del 2006 i due imputati avrebbero ceduto al palermitano più di 150 banconote contraffatte, in tagli da 50 e 20 euro, per un totale di circa 8000 euro; soldi che, per l’accusa, sarebbero stati stampati dal 62enne campano e successivamente smerciati dal 51enne che avrebbe avuto il ruolo di “terminale” in città e provincia. Sul capo di entrambi pende anche l’accusa di ricettazione per un patente di guida, risultata essere stata rubata anni prima in Lombardia, ceduta al palermitano dopo aver inserito i suoi dati anagrafici.


