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ladro auto
NOVARA-22-10-17-Era stato svegliato nel cuore della notte da un rumore secco, come di vetri infranti, che proveniva dalla strada; si era alzato, si era affacciato alla finestra e aveva visto un uomo che, dopo aver infranto il lunotto posteriore dell’auto di suo fratello, parcheggiata sulla via sotto casa, era intento a frugare nel bagagliaio dal quale aveva estratto una valigetta che conteneva attrezzi da lavoro. Non aveva perso neppure un istante, era andato nell’altra camera e aveva svegliato suo fratello. Insieme erano scesi in strada e si erano lanciati all’inseguimento dell’uomo che, valigetta in mano, cercava di dileguarsi nelle vie vicine; e quando aveva visto che i due stavano per raggiungerlo si era liberato dell’ingombrante fardello e se l’era data a gambe. Ma l’essersi alleggerito non gli aveva giovato molto anche perché i due fratelli, molto più giovani e certamente più agili dell’attempato topo d’auto, in breve lo avevano raggiunto e, per cercare di bloccarne la fuga, lo avevano agguantato per il giubbotto. Lui si era divincolato, era riuscito a far cadere a terra i due ma non aveva fatto in tempo a riprendere la fuga perché era stato nuovamente raggiunto e questa volta bloccato. “Ci ha chiesto scusa pregandoci di lasciarlo andare ma noi – ha riferito uno dei due fratelli – gli abbiamo detto che non l’avremmo lasciato andare fintanto che non fosse arrivata la polizia”. E a quel punto lui, il topo d’auto, li ha sorpresi. “La chiamo io la polizia” ha detto e preso il suo cellulare ha chiamato il 113 ma per raccontare tutta un’altra storia. “Venite, ho bisogno di aiuto; ci sono due persone che mi stanno aggredendo”. E la polizia era arrivata ma lui, il topo d’auto, era una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine e, raccolta la testimonianza dei due fratelli, vista l’auto oggettivamente danneggiata, considerata la presenza inequivocabile della valigetta degli attrezzi a terra lontano da dove avrebbe dovuto essere, lo hanno arrestato con l’accusa di furto aggravato. L’uomo, 59 anni, difeso dall’avvocato Massimo Barbero, per quell’accusa è ora a processo. Nell’ultima udienza è stato ascoltato il fratello del proprietario dell’auto danneggiata e della valigetta sottratta, ovvero colui che dalla finestra aveva visto il ladro al lavoro. Si torna in aula a novembre dell’anno prossimo per ascoltare altri testi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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