
NOVARA - 16-05-2022 --Un fondo di valorizzazione immobiliare quale strumento per un’importante operazione di partenariato pubblico-privato. Casa Bossi, la dimora antonelliana conferita al Comune a fine anni ‘80 e da quel momento lasciata in uno stato di sostanziale abbandono e degrado, finalmente sarà recuperata e valorizzata grazie alla scelta di mettere a gara la sua rifunzionalizzazione insieme a quella dell’ex macello civico.
La società Ream sgr si è aggiudicata il bando: Casa Bossi ed ex Macello vengono conferiti nel Fondo Valorizzazione e Innovazione Piemonte attraverso il quale verrà effettuato un investimento di 35 milioni di euro finalizzati al recupero di entrambe le strutture con mission diverse.
Uno strumento innovativo, sostiene il Sindaco di Novara Alessandro Canelli, che permetterà di restituire Casa Bossi, con le sue funzioni sociali e culturali, alla città e allo stesso tempo di recuperare l’ex Macello Civico. Diamo il via, finalmente, dopo tantissimi anni, alla riqualificazione e valorizzazione della dimora antonelliana che grazie alla preziosa attività del Comitato d’Amore è stata tenuta in vita in questi anni nonostante le condizioni in cui versava”.
Il progetto prevede il recupero di Casa Bossi, secondo criteri e progettualità ben sostenibili sia sotto il profilo economico finanziario (e quindi sul piano della redditività) sia dal punto di vista delle funzioni che diventeranno parte integrante dell’edificio antonelliano.
- Gli ultimi due piani saranno adibiti a foresteria attraverso una ricettività temporanea e innovativa.
- Al primo piano verranno allocati principalmente uffici e spazi di rappresentanza
- Al pianoterra dovranno essere mantenuti spazi espositivi permanenti e iniziative di carattere culturale compreso l’utilizzo del cortile
Dopo quasi 40 anni di abbandono, conclude il Sindaco, finalmente Casa Bossi, uno dei più importanti palazzi neoclassici italiani, tornerà a svolgere le funzioni che anche il progettista l’architetto Antonelli aveva pensato per questo edificio, in modo particolare creare relazioni culturali e sociali con la città e con le realtà che stavano e stanno all’esterno della dimora.
Abbiamo dato attuazione, aggiunge il Direttore Generale del Comune di Novara Roberto Moriondo, ad un progetto ambizioso tramite una procedura complessa e innovativa che ha richiesto competenze di alto profilo che, come ho sempre sostenuto, sono assolutamente presenti nell’organigramma dell’amministrazione comunale di Novara.


