
NOVARA -15-05-2022--Con lo slogan “Fiori di parole” Interlinea festeggia al Salone del Libro di Torino, dal 19 al 23 maggio, allo stand W21 presso il padiglione Oval, i 30 anni di libri con incontri e reading tra novità e long seller del catalogo. Domenica 22 alle 12,45 nella sala Ambra molti autori saranno in dialogo con gli editori Roberto Cicala e Carlo Robiglio in un reading condotto da Gian Luca Favetto: interverranno Eugenio Borgna, Carlo Carena, Giovanni Cerutti, Laura Pariani, Roberto Piumini, Carla Riccardi e Giovanni Tesio, tra gli altri, con l’idea di leggere alcune pagine emblematiche della casa editrice novarese tra scoperte di inediti, lettori sempre nuovi e progetti da riscrivere di poesia, classici, saggistica, critica letteraria e letteratura per l’infanzia, i generi più coltivati.
Ai lettori più piccoli è dedicata la giornata di sabato 21 maggio con due eventi prenotabili su Salto+: alle 10,45 nel Laboratorio Biblioteca il novarese Antonio Ferrara racconta Papere contro la mafia, la sua biografia di Giovanni Falcone per bambini e ragazzi in occasione dell’anniversario della strage di Capaci a partire dalla curiosa collezione del magistrato di papere. Alle 15,45 nel Laboratorio Arte Alessandra Alva anima un laboratorio per bambini su cani e creatività a partire dalla lettura del nuovo libro della saga del cane stecchino «disegnato così così» da Tom Watson in coedizione Le rane-Cef Publishing: Stick Dog sogna un gelato.
Alle ore 14,45 dello stesso sabato in sala Argento il programma continua con un evento dedicato al poeta Clemente Rebora, i cui Canti anonimi come reazione al dramma della guerra si rivelano oggi di grande attualità (partecipano Roberto Cicala, il curatore Gianni Mussini e il critico Giovanni Tesio, in collaborazione con il Centro Novarese di Studi Letterari e la Regione Piemonte). Nella stessa Sala Argento Giovanni Tesio lunedì 23 maggio alle ore 14,45 presenta Primo Levi il laboratorio della coscienza un nuovo studio per non dimenticare lo scrittore e chimico autore di Se questo è un uomo, in dialogo con Giovanni Cerutti, storico e direttore della Fondazione Marazza.


