NOVARA-03-10-17- Udienza preliminare questa

mattina (martedì 3 ottobre) davanti al gup Angela Nutini per Massimiliano Tomasoni, 48 anni di Cassolnovo, reo confesso dell’omicidio della sorella Marita, uccisa a coltellate il 9 novembre dell’anno scorso nella sua casa di via Cavallari a Novara. L’uomo, assistito dall’avvocato Marino Viola, ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato, udienza il 27 febbraio. Intanto questa mattina si sono costituiti parte civile il marito della donna, Daniele Pasquali, con l’avvocato Cristina Integlia, mamma e fratello della vittima con l’avvocato Lovati del foro di Vigevano. Marita fu colpita da una ventina di fendenti e morì qualche ora dopo il ricovero all’ospedale Maggiore. Solo una quindicina di giorni dopo il fratello, sul quale già da giorni si erano concentrate le indagini degli investigatori, si presentò in Procura, accompagnato dal suo legale e confessò davanti agli inquirenti di essere lui l’autore. Quella mattina, il 9 novembre, si era presentato a casa della sorella e avevano avuto un litigio per questioni di soldi (pare per l’ennesima richiesta di denaro che lui avanzava alla sorella), poi l’aveva colpita con un coltello ed era fuggito sull’auto, che aveva parcheggiato poco distante dalla casa, dopo essersi cambiato e aver messo nel bagagliaio i vestiti sporchi di sangue, ignaro della presenza di alcune telecamere che avevano registrato tutto. Era partito in direzione di Gravellona Lomellina e  lungo il tragitto aveva gettato tutto in un cassonetto. Marita intanto era stata soccorsa grazie all’allarme dato da una vicina di casa che aveva sentito la lite e poi i lamenti della donna. Una corsa disperata all’ospedale ma le ferite riportate erano troppo gravi: Marita entrò in coma e poche ore dopo morì. “Era tutto quello che avevo” ripete affranto il marito che a quasi un anno dalla scomparsa della moglie non si da pace e chiede giustizia.