NOVARA-27-09-17-C’è tempo fino al prossimo
30 ottobre per i Comuni che intendono aderire al bando della regione Piemonte per riutilizzare a scopi sociali i beni confiscati alla mafia. In provincia di Novara sono interessati, oltre al capoluogo (dove sono presenti un negozio e un appartamento in corso XXIII Marzo), Ameno e Miasino (il castello), Borgomanero (la torretta all’angolo fra viale Marazza e viale Rossignoli) e Dormelletto. “Molti di questi beni – commenta il novarese Domenico Rossi, consigliere regionale Pd - non sono ancora stati utilizzati perché i Comuni molto spesso non hanno risorse necessarie per ristrutturarli; con questo bando, che va a rifinanziare la legge regionale 14 del 2007, e grazie ad un emendamento del Pd presentato al bilancio di previsione, i comuni possono uscire dall’alibi dell’impedimento ad intervenire. E’ vero che il problema è la mancanza di soldi ma è altrettanto vero che è anche un problema di progettualità e il bando serve anche a stimolare i progetti sul territorio”. “Questa – conclude - è’ una battaglia importantissima: quando diciamo che la lotta alle mafie si fa non solo con la repressione ma anche con azioni culturali e sociali, dobbiamo sapere che i beni confiscati e riutilizzati sono il simbolo di tutto questo, di uno Stato che dimostra di essere in grado di riscattarsi rispetto all’azione negativa che le mafie portano avanti”. Obiettivi del bando: superare le situazioni di emergenza abitativa che riguardano genitori separati, donne vittime di violenza e famiglie in stato di disagio; rinforzare le attività socio-assistenziali ed educative (sostegno della famiglia e dei minori, tutela di anziani e disabili, punti di accoglienza e informazione sul territorio, agricoltura sociale) e aiutare l'accoglienza dei rifugiati. Le risorse ammontano complessivamente a 200mila euro, con una quota di cofinanziamento a carico del Comune del 50%. Non sono previsti limiti minimi, mentre il tetto massimo assegnabile è di 50mila euro per ciascun intervento. Le domande saranno esaminate da un apposito comitato tecnico di valutazione.