
NOVARA -02-11-2021 -- Il Siulp novarese è intervenuto con una nota sui fatti di sabato 30 ototbre in occasione del corteo "No green pass". Questa la nota diffusa.
"Il Siulp novarese è da sempre strenuo difensore dei diritti, dei soggetti più deboli, e delle delle volontà personali nel pieno rispetto delle leggi e regolamenti. Quindi, difende e rispetta anche quella di chi ha scelto di non vaccinarsi, che non deve però trasformarsi in prevaricazione verso chi ha scelto invece di farlo nelle forme e nei tempi previsti dal Governo. A fronte di quanto appena sopra esposto, ritiene però assolutamente inaccettabile che si possano paragonare le limitazioni imposte ai non vaccinati di questo Paese, tramite il Green Pass, alle violenze e alle umiliazioni fisiche e psicologiche che hanno dovuto subire gli internati e deportati nei campi di sterminio nazisti, nei quali la sola “Soluzione Finale” ha prodotto 6milioni di vittime di origine ebrea, uccise con “l’eutanasia” nelle terribili macchine di morte delle camere a gas, tant’è che il numero totale delle vittime, civili e militari, è ancora oggi incalcolabile da parte degli storici. Quindi, nel pieno rispetto e garanzia del diritto a manifestare nel nostro Paese, riteniamo il corteo dei No Green Pass, svoltosi a Novara il 30.10.2021, esecrabile e da condannare per aver scelto di usare una chiara simbologia che identifica un periodo storico terribile e la più ignobile tragedia del XX secolo. Esprimiamo pieno sostegno e solidarietà a quanti nella Comunità ebraica si sia sentito offeso dalla banalizzazione dell’Olocausto da parte degli organizzatori e partecipanti al corteo. Auspica ad una riforma della Scuola italiana, nella quale la storia moderna venga spiegata e studiata per un periodo congruo, nel quale comprendere che l’Italia di oggi, nata dall’unificazione del 1861, è diventata Paese solo in seguito alle tragedie della Prima e Seconda guerra mondiale. In quest’ultima, a causa dell’alleanza con la Germania nazista e la vergogna della promulgazione delle leggi razziali, le rappresaglie nei Ghetti ebrei e la deportazione verso i campi di sterminio, una parte di questo Paese si è macchiato all’epoca di questa ignomia. Una sufficiente conoscenza di quel periodo storico, eviterebbe la “dissacrazione” di vere e proprie tragedie dell’umanità".


