NOVARA- 29-09-2021-- Fondazione Comunità Novarese onlus sostiene il progetto di Pepita Società Cooperativa Sociale, che prevede un percorso formativo in due plessi scolastici di Novara e Borgomanero contro la violenza di genere, per aiutare i giovani a rapportarsi con l’altro in maniera positiva.
Il progetto s’intitola “Se son rose” e gode di un contributo di Fondazione Comunità Novarese onlus da 10.000 euro, si rivolge ai ragazzi della fascia d’età tra i 13 e i 16 anni che sperimentano il primo approccio autonomo alla propria emotività e affettività, instaurano le prime relazioni sentimentali, acquisiscono in modo diretto le prime informazioni sulle modalità di percezione e gestione del rapporto con l’altro. Un progetto pensato per i giovani, intrappolati da un lato dagli stereotipi dei social, dall’altro dalla carenza di alternative alla dimensione digitale, che parte dalla fascia più a rischio. Si tratta della fase in cui è più importante valorizzare il concetto di rispetto di sé e dell’altro, sfatando, attraverso un percorso formativo dedicato, stereotipi e pregiudizi acquisiti in modo inconsapevole dalla società, dai mass media, dai social network, per disinnescare atteggiamenti devianti, che dal sessismo possono sfociare nella violenza di genere.
A partire da ottobre 2021 e fino a novembre 2022 due plessi scolastici di Borgomanero (Istituto Don Bosco) e di Novara (Istituto Salesiano San Lorenzo) saranno al centro del percorso di sensibilizzazione. Saranno 18 le classi beneficiarie del progetto, dalle scuole secondarie di primo a quelle di secondo grado. Un percorso che comincia dall’ascolto, con un questionario dedicato a studenti e insegnati, per poi sviluppare specifiche attività formative e laboratori, online e in presenza. Da gennaio 2022 sarà predisposto anche uno sportello telefonico unificato di ascolto, con funzione di supporto e segnalazione. Violenza tra pari, solitudine e disagio saranno al centro di un confronto aperto e profondo, con testimonianze e contributi speciali, anche da quel patinato mondo degli influencer che tanto affascina i teenager. Importanti gli incontri con le famiglie, per verificare la bontà del percorso e “far fiorire” un dialogo più continuo e positivo tra genitori e figli.
“Internet ha permesso di continuare a lavorare, a studiare e a relazionarci, ma ha negato a milioni di ragazzi quelle esperienze autentiche di vita vissuta che sono alla base della costruzione di sé - spiega il Presidente di Pepita, Ivano Zoppi - Al posto del primo bacio, delle gite scolastiche e delle uscite al cinema, gli adolescenti hanno abitato in streaming, sui pc e gli smartphone costantemente connessi, nella comfort zone delle loro camerette”.
“La scuola è il primo esempio di comunità di cui ci trova a far parte e, quindi, è fondamentale portare al suo interno le regole di convivenza con l’altro e l’educazione alle emozioni e al rispetto; così da prevenire, il più possibile, i conflitti”. Commenta il Presidente di Fondazione Comunità Novarese onlus, Prof. Davide Maggi.


