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sorelle conti

NOVARA - 21-01-2021 --Elena, Anna e Paola Conti sono le tre signore de “Il rosso delle donne”, imprenditrici della viticoltura a tutto tondo, in quel di Maggiora, sulle dolci colline ai piedi del Rosa. I porfidi rossi e le pietre di un Supervulcano fossile, riconosciuto nel 2013 come Geoparco dall’UNESCO, compongono il terreno su cui sorgono i vigneti che, grazie all’interazione con un microclima favorevole, rendono il ‘terroir’ particolarmente adatto alla coltivazione di Nebbiolo (Spanna), Vespolina ed altre uve.

Ma le sorelle sono entusiaste produttrici del Boca doc “il rosso delle donne” e proseguono la tradizione familiare iniziata nel 1963 dal loro papà Ermanno, continuando a credere nelle potenzialità di un vino dal carattere distintivo, di grande finezza ed eleganza. Dal 2004 la produzione è stata gestita personalmente da Elena, con una conduzione naturale delle viti, in cui la maggior parte dei lavori sono fatti manualmente, vendemmia inclusa. Nel 2006 è nata l’etichetta “Il rosso delle donne”, dell’annata Boca doc 1996.

Oltre al Boca e allo Spanna doc, nebbiolo in purezza, la gamma dei vini proposti si è ampliata. Nel 2010 è nato “Fores” Colline Novaresi Nebbiolo doc (senza l’aggiunta di solfiti ) ed una croatina di nome “Zingara”. Ma non è finita qui, perché nel 2013 “Origini rosso” segna il recupero di alcuni vigneti storici allevati alla “maggiorina” e destinati all’abbandono. Alla fine del 2019 è stato presentato “Origini bianco” a base di Erbaluce locale ed infine “Fiore rosso” selezione di uve delle vecchie vigne alla maggiorina. Sempre nel 2019 nasce “Romoletta” dalla curiosità di vinificare in purezza una delle  uve caratterizzanti le doc dell’Alto Piemonte, la Vespolina, la cui etichetta riproduce un disegno del Maestro Mauro Maulini, dedicato ad un personaggio di una fiaba di Rodari.

Tre ettari e mezzo suddivisi in una decina di appezzamenti; ai due vigneti storici –Motto Grande e Cappelle- e alle maggiorine, nei primi mesi del 2017 si è aggiunto un nuovo impianto.

Negli spazi della Cantina-Castello, in cui avvengono  la vinificazione delle uve e tutti i processi che portano alla nascita dei vini, c’è il punto vendita e ci sono i locali di degustazione.

“Il rosso delle donne” da subito è divenuto simbolo di un progetto culturale più ampio, dove oltre alla valorizzazione del vino ci sono iniziative artistiche. Le tre sorelle sono infatti ben consapevoli di quanto il vino sia un ottimo valorizzatore culturale, attraverso cui ampliare il tradizionale concetto di degustazione enologica, trasformandola in un’occasione da vivere su più livelli, dal sensoriale, all’intellettuale, dall’evocativo, all’emozionale ed all’artistico.

Nascono così eventi culturali, dall’allestimento di mostre d’arte contemporanea a laboratori artistici, dalla presentazione di libri a lettura di poesie, da spettacoli teatrali a manifestazioni de gustative. “Terre di Vite” del 2009 ne è stato l’esempio, diventando poi itinerante, fino al coinvolgimento di una cinquantina di produttori nazionali. Si sono create nuove sinergie anche con associazioni già attive sul territorio, prima tra tutte con Asilo Bianco. Fare rete è fondamentale per la valorizzazione di un territorio che ha in sé grandi potenzialità ambientali, naturalistiche, enogastronomiche, turistiche e … culturali.

L’esportazione è un altro fattore importante per le sorelle Conti, dato che hanno la soddisfazione (meritata) di aver aperto il mercato estero a nuovi fronti d’esportazione: Stati Uniti, Norvegia, Svezia, Danimarca, Francia, Olanda, Australia.

“Siamo affascinate da un mestiere mai scontato –mi dicono – frutto di un mix di forte espressione territoriale, di tradizioni, ma anche di rispetto della terra e di onestà nei valori necessari a custodirla”.

“Qualunque cosa succeda, il lavoro in vigna deve essere sempre garantito!” Ecco perché anche durante l’emergenza pandemica, le tre sorelle non si sono perse d’animo. Gli effetti della pandemia con la penalizzazione del settore horeca (acronimo che indica hotel, ristorazione e caffè) si sono visti, ma è stata bilanciata, seppur in minima parte, da un incremento delle vendite via internet, grazie alla ‘bottega on line’.

Il valore aggiunto delle sorelle Conti sta senz’altro nel fatto di non aver mai perso il contatto con la terra, verso la quale hanno un grande senso di responsabilità ed auspicano il cambiamento, ancora generalizzato, di una visione consumistica fine a se stessa. La produzione vinicola di Elena, Anna e Paola non utilizza nessun prodotto di sintesi nella gestione dei vigneti ed anche in cantina si avvalgono soltanto del contributo, o meno, della solforosa.

L’auspicio è che un sempre maggiore numero di aziende gestiscano le loro vigne con un approccio più naturale.

Il tempo, l’attesa, il luogo, il vino e la tenacia nell’essere custodi della tradizione fanno di queste tre dinamiche donne delle vere imprenditrici.

Manuela Peroni Assandri

 

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