
NOVARA - 21-01-2021 -- I lavori al Teatro Coccia procedono: il grande cantiere all’interno, partito nel mese di ottobre scorso, fa sì che giorno dopo giorno qualcosa di nuovo, di rinnovato vada ad aumentare la bellezza, la sicurezza e la funzionalità del tempio novarese della lirica.
I lavori sul palcoscenico, quelli della buca per l’orchestra, gli impianti elettrici, tutti di ultimissima generazione, la messa in sicurezza del lampadario della sala, la lamatura del pavimento della platea, la rimozione dell’amianto. Uno sforzo umano ed economico che ha visto l’impegno in prima persona del Comune, con una delibera di un 1 milione e 200 mila euro per riqualificare il teatro, di cui 900mila euro con casse depositi e prestiti, 300 mila derivati da oneri di urbanizzazione. Quattro le imprese coinvolte, una squadra di circa sedici di uomini impegnati tutto il giorno nel lavoro.
L’Assessore ai lavori pubblici e alla legalità del Comune di Novara, Mario Paganini, mi ha permesso un sopralluogo per Novara24 sul palcoscenico per vedere da vicino i lavori. Mi ha consentito di vedere anche angoli sotterranei e remoti sotto e dietro il palcoscenico. Tutto, ovviamente nel rispetto delle norme anti Covid e della sicurezza in generale. “I lavori – ha detto Paganini – sono stati complessi e l’Assessorato e tutta l’Amministrazione ringraziano chi ha coordinato tutti questi lavori, con massima dedizione e grande impegno”.
Affacciarsi dal palcoscenico ed osservare la platea è qualcosa di emozionante. Tra non molto saranno messe le poltrone, ai cui lavori ha pensato la Fondazione Teatro Coccia, si spera che in primavera il Teatro sia pronto, tornato al suo antico splendore ed anche più. Se avanzerà qualche soldo, potrebbe essere anche ripristinata la dimmerazione, processo per cui avviene la regolazione dell’intensità luminosa, effetto che piace molto al pubblico e a chi si esibisce sul palcoscenico.
Questi i dati puramente tecnici, assolutamente essenziali da far conoscere, ma l’aspetto per me, innamorata del Teatro e legata al Coccia, più importante è avere anche un’opinione artistica del Direttore del Coccia, l’instancabile, vulcanica e capace Corinne Baroni. “Sarà un palcoscenico che ospiterà corpi di ballo importanti e compagnie ospiti, nonché le produzioni interne. In sala, finalmente le persone si siederanno su poltrone comode. L’acustica ne risentirà in meglio con una maggiore equilibratura tra l’orchestra e la voce dei cantanti”.
Inevitabile parlare della situazione attuale e del dispiacere di non poter andare a teatro; ma Corinne Baroni è un’ottimista e vede la luce in fondo al tunnel: “L’esperienza della pandemia e della conseguente chiusura del Teatro è stata lo spunto innovativo per nuovi metodi, nuove forme, nuovi tempi per l’allestimento di spettacoli”. La grande sinergia tra Comune, enti e Direzione artistica, il cui comune denominatore è l’amore per la Cultura (in primis nella figura del sindaco Canelli), hanno fatto sì che in tutti questi mesi le produzioni andassero avanti, lenendo la condizione di “orfani” in cui ci siamo trovati tutti noi che amiamo il teatro.
“Ho la convinzione- continua Corinne Baroni- che con la grande comunione con la città e il miglioramento della situazione, riporteremo tutto in presenza. La capacità di resilienza che tutti noi abbiamo applicato in questi mesi e per il prossimo futuro, sarà premiata con il ritorno in sala del pubblico”.
Corinne Baroni da sempre vive il Teatro come valore sociale di connessione tra le persone, per poter tornare a annusare “Il profumo della Storia”, anche con nuove forme di espressione artistica , con la sinergia tra Conservatorio, Accademia e palcoscenico.
Osservando il teatro dal palcoscenico si ha l’impressione che esso ti abbracci, che ti accolga in un porto sicuro. E questo, abbiamo la speranza possa accadere presto.
Continuo a pensare che solo la Cultura ci salverà!
Manuela Peroni Assandri


