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NOVARA - 11-12-2020 -- Si è conclusa giovedì 10 dicembre, nel tardo pomeriggio, la Maratona accademica per salvare Ahmadreza Djalali; la 24 ore non stop, ha coinvolto oltre 160 scienziati da ogni parte del mondo ed è stata seguita in totale da più di 10.000 persone.


Esattamente 29.366 utenti raggiunti e 10.717 spettatori collegati al canale YouTube dell’Università del Piemonte Orientale, con picchi di oltre 450 visualizzazioni simultanee, in quasi 25 ore di diretta. I social network, Facebook in particolare, e il passaparola (anche tramite Whatsapp) hanno giocato un ruolo fondamentale nel pubblicizzare l’evento anche al di fuori della comunità accademica.


Va segnalata la partecipazione decisamente ampia - 69 interventi - di professori e ricercatori dell’Università del Piemonte Orientale, molti dei quali hanno avuto modo di lavorare fianco a fianco al dott. Djalali nei suoi anni novaresi presso il Crimedim.


La maratona è stata aperta dagli interventi dei rettori delle Università in cui Ahmadreza ha svolto attività di ricerca: Gian Carlo Avanzi (UPO), Ole Petter Ottersen (Karolinska Institutet, Stoccolma), e Caroline Pauwels (Vrije Universiteit Brussel). Nel pomeriggio di mercoledì è intervenuto Sir Richard Roberts, premio Nobel per la Medicina 1993, che per Ahmad ha raccolto più di 150 firme di altrettanti Nobel per chiederne la liberazione.


Ahmadreza Djalali è detenuto nel braccio della morte del carcere di Evin, Iran, accusato di spionaggio e colpito da condanna a morte, che l’intera comunità mondiale ritiene ingiusta per mancanza di prove certe. L’Università del Piemonte Orientale si batte per Ahmad dal 2016 e continuerà a farlo fino alla sua liberazione

 

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