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NOVARA- 16-11-2020-- Il mondo dello spettacolo protesta

contro le chiusure forzate imposte dalle norme anti-contagio. Venerdì 20 alle 10 in Piazza Antonio Gramsci ci sarà la prima manifestazione del Movimento di maestranze del mondo dello spettacolo novarese Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo Novara, composta principalmente da tecnici e musicisti che appoggia il movimento regionale Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo Piemonte e nazionale Professionisti Spettacolo e Cultura - Emergenza Continua.

“Questa è la categoria che ha subito maggiormente la crisi sanitaria, sono stati i primi a chiudere e saranno gli ultimi a riaprire – si legge su una nota ufficiale – ma il Covid-19 è stato solo quell’impulso che forse serviva per far risvegliare l’animo di tante e tanti lavoratrici e lavoratori che da sempre vivono in un settore che non è mai stato adeguatamente normato dove ancora sono presenti situazioni d’altri tempi e tanto lavoro nero. In questi mesi sono nate tante organizzazioni come questa in ogni parte dello stivale e il percorso è arrivato alla sua sublimazione con l’evento del 10 Ottobre in Piazza Duomo a Milano, Bauli in Piazza. E’ giunto il momento di organizzarsi dal basso e presentare le istanze della categoria, un percorso di riforma del settore è già̀ partito a livello nazionale ma un’organizzazione come quella novarese può già̀ fare tanto a livello locale, infatti durante la manifestazione verrà̀ presentato un documento da portare all’attenzione del sindaco di Novara Alessandro Canelli come forma di impegno concreto atto al rilancio del settore spettacolo ed eventi per non farci trovare impreparati quando l’emergenza sanitaria sarà finita.
Purtroppo stiamo parlando di una situazione tragica dove già̀ il 30% dei lavoratori ha dovuto per necessità cambiare mestiere, LLSN nel suo piccolo pensa che a livello locale possano essere prese delle misure per alleggerire il peso fiscale di locali e organizzatori di eventi quali grazie anche a queste misure, a emergenza finita potranno godere di più margine da spendere per intrattenimento e spettacolo e quindi dare una spinta all’intero settore e a tanti lavoratori (musicisti, artisti, attori, cabarettisti e le maestranze tutte) . Purtroppo in 10 mesi di crisi nera le risposte da parte del Governo sono state poche e leggere, i sussidi non sono stati sufficienti e forse non lo saranno neanche nel futuro perché́ un sussidio non basta, servono misure strutturali e definitive, qualora non arrivassero la speranza è che il settore spettacolo sia pronto per il primo vero sciopero nazionale dove per una giornata faremo sentire la mancanza di lavoratrici e lavoratori”.

 

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