NOVARA- 10-11-2020-- Preoccupazione fra gli allevatori italiani per il dilagare
della peste suina africana (PSA), morbo che si sta diffondendo in diverse parti della Germania. Si tratta di una malattia non trasmissibile agli esseri umani ma che può colpire cinghiali e maiali ed è per loro altamente contagiosa e spesso letale.
Sulla questione si è espressa anche la Commissione europea che, con la pubblicazione della Decisione di Esecuzione (UE) 2020/1645, inserisce alcune parti della Sassonia nella lista delle zone da cui è vietata la movimentazione di suini e materiale germinale a fini di scambi intracomunitari fino al 31 gennaio 2021.
“È giusto fermare immediatamente le importazioni di animali vivi provenienti o in transito dalle zone interessate per tutelare gli allevamenti piemontesi – ha commentato Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara-Vco – La filiera suinicola piemontese conta circa 3 mila aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1 milione e 200 mila capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale”.
A questo si aggiunge un secondo allarme legato ai cinghiali, che possono essere un veicolo di contagio e il cui numero negli ultimi anni si è moltiplicato in Italia, dove si stima la presenza di circa 2 milioni di esemplari. “Nella provincia di Novara poi siamo ancora in attesa di notizie circa l’attuazione dei piani di controllo e di contenimento. Abbiamo scritto alla Provincia per chiederne conto, ripetendo che dai nostri soci arrivano continue segnalazioni per la presenza di cinghiali e per danni da loro causati, e abbiamo posto l’accento anche sulla possibilità che questi possano anche essere per l’appunto veicolo di malattie”, ha concluso Baudo.


