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autobotte conou

NOVARA - 18-09-2020 --  Sono stati presentati

ieri a Roma dal Conou, il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, i dati dell’attività di raccolta di olio lubrificante usato in Piemonte, nel corso di Circonomia, il festival dell’economia circolare e delle energie dei territori.  In Piemonte, solo nel 2019, le aziende della filiera hanno raccolto 15.274 tonnellate di olio minerale usato (circa l’8% del totale nazionale), tutte destinate alla rigenerazione, con un conseguente e significativo risparmio sulle importazioni di petrolio del Paese e sulle emissioni di CO2.  In particolare, a Novara le aziende della filiera hanno raccolto 1.389 tonnellate di olio minerale usato.


“Il CONOU ha dimostrato ancora di più in questi lunghi mesi di essere pronto a sostenere l’uscita del Paese dalla crisi. Oggi non possiamo però non auspicare che un’economia circolare abbia ulteriori possibilità per dimostrarsi piena e matura in un contesto economico e sociale più ampio che sappia promuovere una crescita stabile e il dinamismo del tessuto delle imprese e attività sia pubbliche che private. In questo senso mi auguro che gli interventi che discenderanno dal piano di investimenti del Recovery Fund europeo possano sostenere il percorso di rinascita che abbiamo di fronte a noi. Un progetto strutturale che dovrà integrare gioco forza gli argomenti della salvaguardia ambientale e della Circolarità per essere valido e ed efficace”, ha affermato Paolo Tomasi, Presidente del CONOU durante il suo intervento nel panel di Circonomia, a cui il Consorzio anche quest’anno ha aderito come Main Partner. “Il CONOU si conferma così esempio concreto di economia circolare - ha proseguito Tomasi. Risultati che contribuiscono a posizionare il nostro Paese come eccellenza a livello europeo in termini di raccolta differenziata e riutilizzo dei rifiuti, anche nell’attuale fase di emergenza internazionale. Segno che il tessuto imprenditoriale italiano è ripartito e intenzionato a recuperare le perdite provocate dalla crisi sanitaria mondiale”.

 

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