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anna maria d ambrosio

NOVARA - 17-09-2020 -- Nuovo appuntamento

con la rubrica "Donne nell'attualità": questa settimana è la volta di Anna Maria D'Ambrosio.


Delicata, curiosa, profonda: parlare con la scrittrice Anna Maria D'Ambrosio dà un senso di pace e di serenità ; pare di conoscerla da sempre ed istintivamente si apre il proprio cuore con lei lei. Novarese, classe 1956, di origini calabresi a cui tiene molto, laureata in Pedagogia presso l'Università di Torino ed abilitata in Filosofia. Sin dall'adolescenza ha iniziato a scrivere e nel 2011 ha vinto il Premio Rhegium Julii (Reggio Calabria)per l'inedito di poesia con la raccolta "Costretti a calpestare l'erba", finalista poi al Premio Manzoni nel 2013. Con Interlinea ha pubblicato il suo libro di esordio , la raccolta poetica "Di fiori e di foglie" nel 2013  con il quale ha vinto il Premio Giovane Holden Edizioni 2015 ed il Premio Kafka nel 2015. Del 2016 è il romanzo "Devi cadere con me" e con Giovane Holden Edizioni ha pubblicato nel 2016 la raccolti di racconti "Le parole del pettirosso". Nel dicembre del 2019 con Italic Edizioni ha edito la silloge poetica "Attorno ad un giardino" e nel maggio di quest'anno con Interlinea il saggio "Vergine Luna". Questi due ultimi lavori combaciano con la pre pandemia e con il lockdown, assumendo così un'ulteriore valenza.


Anna Maria D'Ambrosio è una donna di profonda cultura letteraria e di grande umanità, che spazia dalla poesia, al romanzo di narrativa, al saggio. Il suo tema di fondo è la conquista di una identità che resti sempre quella in ogni circostanza di vita.
La grande profondità della D'Ambrosio l'hanno portata ad avvicinarsi alla poesia, come dicevamo, che la scrittrice accosta alla spontaneità, alla narrativa che l'avvicina alla fantasia ed alla saggistica che la pone in una costante ricerca. E qui si eviscera la grande curiosità conoscitiva della scrittrice verso  i temi più delicati della Vita, verso l' energia che permea la nostra esistenza. Con "Attorno a un giardino", la cui prefazione è curata dalla Professoressa Maria Pia Colombo, la D'Ambrosio ci spiega come ognuno di noi si trovi attorno ad un giardino nella continua lotta tra Dolore e Bellezza, nella costante ricerca di una identità per poter entrare nel giardino, impresa assai poco facile;"un racconto di viaggio, l'avventura di un'anima vibrante e inquieta che non si arrende all'esilio. Esiste solo un varco per entrare nel giardino ed è la memoria, come luogo dove è possibile custodire il ricordo dell'innocenza e della bellezza perdute" (cit. Colombo).


E poi, l'ultimo, splendido "Vergine Luna" dove il tu nella poesia e nella preghiera parlano entrambi a Qualcuno che non si ha davanti e che rappresenta l'Altro rispetto all'io. Attraverso un viaggio, da Leopardi ad Emily Dickinson,alla ricerca dell'interlocutore nella poesia e dal Padre Nostro alla riscoperta che Anna Maria ha fatto dei Salmi, per trovare il tu nella preghiera. Ad entrambi gli interlocutori ci si rivolge col tu, con con-fidenza, con parole che restano e che chiedono, a volte anche severamente, dei perché,
Il viaggio di Anna Maria D'ambrosio è di natura intimista,  ma aperto verso il prossimo alla ricerca di  altre certezze, quelle certezze di cui tutti abbiamo un gran bisogno.


La chiacchierata è giunta al termine. Ci si porta dentro un arricchimento culturale e spirituale che istintivamente fanno alzare gli occhi verso il Cielo per dire grazie.


E grazie di cuore ad Anna Maria.


Manuela Peroni Assandri

 

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