
NOVARA - 09-09-2020 -- I Carabinieri Forestale
di Novara, dopo una lunga e complessa attività di indagine, hanno segnalato all’autorità giudiziaria una persona per il reato di inquinamento ambientale. I fatti risalgono al mese di luglio quando è stata segnalata, da diversi cittadini, un’anomala e cospicua moria di pesci nel torrente Terdoppio a Novara. Nel pomeriggio del 14 luglio, infatti, pescatori e comuni cittadini avevano allertato le autorità competenti del territorio, per la presenza di un altissimo numero di pesci morti lungo il tratto urbano del torrente.
Da queste prime segnalazioni, è stata sviluppata un'approfondita attività di indagine, che ha portato ad individuare le possibili cause del fatto. Testimonianze, rilievi sul territorio, analisi dell’ARPA e ricostruzione storico-ambientale dei fatti hanno condotto ad individuare, quale possibile responsabile dell’inquinamento, un’azienda del territorio, sita a Novara lungo l’asta del torrente Terdoppio.
Plausibilmente, la moria è stata causata da un avventato scarico in acque pubbliche, operato dall’azienda per problematiche connesse al corretto funzionamento degli impianti del sito industriale stesso.
La causa probabile della morte diffusa di ittiofauna apparirebbe essere l’ipossia, cioè l’abbassamento anomalo e grave dei livelli di ossigeno presenti nelle acque, con conseguente morte per asfissia dei pesci presenti.
Per i fatti, il responsabile dell’azienda, gestore di un’industria di produzioni chimiche operante in loco, è stato denunciato per inquinamento ambientale e per uccisione di animali.
"L’inquinamento ambientale e l’uccisione di animali sono due fattispecie dellittuose introdotte da alcuni anni nel codice penale a tutela dell’ambiente e degli animali - si legge in una nota dei Carabinieri Forestale - I Carabinieri Forestale mantengono alto il livello di attenzione sull’inquinamento delle acque, sull’integrità del patrimonio lacustre e fluviale del territorio.
Oltre ai ripetuti e costanti interventi a protezione del Lago d’Orta contro gli scarichi abusivi che si erano succeduti con notevole frequenza in passato, la soglia di attenzione viene mantenuta al massimo grado anche sui corsi d’acqua interni, contro ogni forma di aggressione della qualità ambientale, salubrità delle acque, integrità del patrimonio faunistico del territorio"


